Buongiorno a tutti sono nuovo del forum, volevo aprire un topic intitolato “serata di ordinaria follia” poi devo dire che il mio racconto si inserisce a perfezione in questo riguardante la desolazione nel panorama dei centri massaggio cittadini.
Sabato sera inaspettatamente libera e solitaria, decido di perlustrare la zona senza meta prefissata, l’idea è quella di infilarmi in un centro massaggio magari con aria condizionata e di rinfrescarmi le idee in santa pace. Uno dei requisiti fondamentali che cerco in un centro, oltre alla bella presenza delle girls è la privacy in zona ingresso. Essendo della città, per non farmi sgamare, provo a valutare qualche centro cittadino, con ingresso un po’ protetto.
Inizio dalla zona nord. C’è un centro in zona ospedale civile, una traversa interna di via Ducco, che era stato chiuso nella retata dei inizio anno, ma che è tornato sorprendentemente attivo (non so con quali permessi, e visto quello che è successo a San Zeno, non voglio neanche saperlo&hellip
, che garantisce un certo riparo da vie di passaggio principali. Parcheggio in zona e comincio ad avvicinarmi, fuori a smanettare con i cellulari due cinesine, mi avvicino, guardo, e un’istinto più forte di me mi fa abbassare gli occhi e proseguire facendo finta di niente (vi lascio immaginare il motivo&hellip
. E’ proprio vero, gli “scorfani” li portano in Italia, a quanto pare ci reputano proprio “di bocca buona”!
Cambio rotta e arrivo in via boves, avevo letto pareri positivi, c’è un po’ di movimento all’ingresso, di fronte c’è un parco, di fianco il portone del palazzo con fuori ragazzi che parlano, gironzolo aspettando il momento propizio, mi tocca temporeggiare un po’ poi mi infilo dentro. Mi accoglie una donna di mezz’età sorride mi dice che le ragazze sono tutte occupate, mi chiede gentilmente di aspettare 10 minuti. Mi offre il caffè e me ne resto nel salottino di ingresso che mi sembrava addobbato stile “feste natalizie”, intanto sento un certo fermento nelle stanze, una compagnia di allegroni, probabilmente arrivati in comitiva cerca di comunicare da stanza a stanza, una massaggiatrice esce dice qualcosa alla tipa e rientra, la tipa sembra in difficoltà… realizzo velocemente che la massaggiatrice deve avergli comunicato l’intenzione del cliente o forse dell’intera comitiva di prolungare il tempo… realizzo anche che le massaggiatrici e stanze non sono molte, saranno tre al massimo, non senza imbarazzo mi dice che c’è da aspettare una mezz’oretta, desisto ed esco, incrocio pattuglia di puffi che mi sgama in pieno, e mi si gela il sangue… se mi fermano e mi chiedono la ricevuta fiscale “vai a spiegargli che sono stato dentro un quarto d’ora ed ho preso solo un caffè…” dall’agitazione salgo in macchina ma non parto perché temo mi stiano aspettando con l’auto (dal parcheggio davanti c’è solo una via di uscita) infatti procedono a passo d’uomo per tutta la via e poi ripassano ancora, minchia! forse mi sto agitando per niente, staranno controllando altro, boh… chi lo sa, so solo che i trenta metri per uscire sulla strada principale li ho fatti col cuore in gola…
Forse a questo punto avrei dovuto capire che “non era serata”, ma trascinato da quel raptus che ti continua a dire “sei in ballo! Continua a ballare!” me ne torno verso il centro, punto il centro di via Vittorio Emanuele, l’entrata sulla via è da brivido (in quanto a privacy) ma essendo sull’angolo, si può scampanellare anche dall’entrata che da sulla traversa che collega via XX settembre, attendo un po’ e mi apre una faccia che non mi è nuova, cerco di ricordare ma al momento non realizzo, una cosa è certa, non accenna al minimo sorriso ed e scazzata da paura. Entro ugualmente anche perché mi giravano a star lì fuori, chiedo disponibilità per un massaggio (ma intanto continuo a cercare di ricordare dove l’ho già vista) lei mi accompagna, stanza ampia, futon e cabina doccia. E’ giovane, magrissima, niente di speciale ha un neo sopra il labbro, segni particolari: “seria e scazzatta”. Improvvisamente mi illumino: Geisha!! Ecco dove l’avevo vista, cerco di farglielo notare per rompere un po’ il ghiaccio e vedere di migliorare la situazione, ma niente, non accenna a dare confidenza. Evito rischi ulteriori e scelgo un romantico a VU chiedendo espressamente la durata di un’ora. Massaggio scarso (ecco perché facevo fatica a ricordarla, le “sòle” si tende a cancellarle dalla memoria), perdite di tempo a gogò, se ne esce per ben due volte per andare ad aprire alla porta dove da informazioni a clienti (che ho avuto l’impressione fossero extracomunitari) che dopo essersi fatto elencare il listino prezzi se ne sono andati. Niente scuse e nessuno sforzo per farmi stare meglio. Mi fa girare qualche passaggio sulle zone hot, e mi chiede se voglio un massaggio lì. Io che avevo chiuso gli occhi (dalla disperazione) per cercare di rilassarmi un po’, le chiedo incredulo,” ma non è tutto compreso
” Macchè miss simpatia vuole un ventello di mancia!!! Rinuncio, cerco di fare il signore e dico “niente, a posto così!”, mi alzo e vado a rivestirmi, lei fa la dispiaciuta e mi fa notare che c’è ancora un po’ di tempo, io serio ripeto “a posto così!” vado al bancone con intenzione di sputtanarla con qualche capa (per quel poco di esperienza che mi sono fatto, ho capito che i cinesi devi colpirli sull’orgoglio, è la cosa che mettono al primo posto) ma anche lì, mi va buca, non c’è nessuno e devo pagare direttamente la stronza…
Considerando che una serata libera così non mi ricapiterà a breve, e volevo intitolare l’intervento “serata di ordinaria follia” devo ammettere che come titolo calza molto meglio: “tristezza CM a Brescia centro”…
alla prossima...