Mi permetto di esprimere le mie considerazioni non esattamente da "novizio" (del tema specifico di cui state parlando in questo thread).
Condivido lo spirito dell'idea e in linea di massima sono d'accordo con chi pensa che potrebbe avere successo, ma con alcuni suggerimenti per chi voglia eventualmente tentare la strada.
Il primo suggerimento è quello di limitarsi a racconti di esperienze con persone libere al 100%, perché come penso potete immaginare, la stragrande maggioranza degli editori riterrebbe poco delicato un libro di esperienze dal sapore soft-porn con schiave del sesso, a meno che non gli si dia un taglio ben preciso che però esula dallo spirito dell'idea di questo thread. Il pubblico di un forum come GF, pur avendo una posizione di FERMA condanna della riduzione in schiavitù a cui sono sottoposte molte ragazze, dà alla cosa un taglio differente da quello della stragrande maggioranza delle persone che non cercano pay. Far capire al vasto pubblico che anche l'abituale frequentatore di pay può avere una GRANDE sensibilità sul tema della schiavitù è molto, molto complesso.
Spero che non mi abbiate frainteso. Non sto giudicando nessuno, ma sappiamo bene che il pubblico di massa, indistinto e indifferenziato, mediamente giudica in modo molto pesante. E un editore ne tiene conto.
Il secondo suggerimento è più pratico: sarebbe meglio rivolgersi a un'agenzia letteraria piuttosto che a un editore, perché avere - come tramite - una persona e uno staff esperti di mercato editoriale, che fungono da consulenti e non hanno quindi un interesse diretto sulla PROPRIA casa editrice e sulle PROPRIE logiche di produzione, consente di evitare errori, passi falsi, richieste di essere letti a 100 editori diversi e via dicendo.
A scanso di equivoci, NON lavoro in un'agenzia letteraria
(ovvero, non sono auto-interessato al suggerimento!).
Ovviamente sono solo mie valutazioni.