Oggi ho avuto un incontro molto importante di lavoro, il cliente è un’azienda giapponese.
Orario prefissato dell’incontro: ore 11:30, ok, per me come spero per voi, vuol dire 11:30 e non 11:20 o 11:40, giusto?
Entro nei loro uffici e mi accoglie una segretaria , mi fa accomodare nella sala riunioni.
Io amo moltissimo la cultura nippo, e inoltre mi sono un poco documentato sugli incontri d’affari.
Premesse d’obbligo per ciò che segue.
La segretaria per salutarmi accenna ad un inchino ma senza darmi la mano, giusto, solo che sbaglio il tempo e l’angolo di piegata, sembravo il Geom. Calboni quando si prostra al megadirettore, troppo direi.
Mi siedo e aspetto, 11:31 esatte, 1 minuto si è fottuto tra konnichiwa e inchino fantozziano.
11:35,11:40,11:45… comincia a girarmi il lampadario dei coglioni, 11: 50… arriva un uomo.
Nel frattempo di questo ritardo la segretaria è entrata 3 volte:” Vuole acqua? Vuole caffè? Vuole bere qualcosa?- “No grazie”-se era no, 5 minuti fa…Non è che è passata un’era geologica.
Comunque dicevamo, entra sto tipo serioso, anche lui leggero piegamento, però con mano, io rispondo anticipandolo… tiè, ma stavolta per non sbagliare sono praticamente rimasto diritto come quando sfila Naomi Campbell, l’ho solo pensato nella mia testa.
“Scusi la Dott.ssa XXXXX?”- “Oh, si scusa del ritardo, arriva subito”, ma intanto si siede muto davanti a me, dopo 3 minuti in cui mi sentivo di stare in un film di Takeshi Kitano, in presenza di uno della yakuza…; “Inizio a illustrarLe il progetto?”-“ Oh no no, io sono il suo segre-tàrio”.
Parlano proprio così, quando pronunciano un parola in italiano, a metà vanno in pausa e poi capo: segre…tàrio. Annuendo con la testa, ma che cazzo annuisci!
Altri 5 minuti e arriva la Dott.ssa: bella bella, si scusa, ma son già mezz’ora che son qui.
Io mi alzo alla sua vista, lei mano e inchino, io mi inchino talmente tanto che sembra un baciamano alla francese, vbbè oh, lei sorride e altro inchino, io anche, solo che lei mentre viene su io vado giù, sembriamo Scemo+Scemo.
Divagazione necessaria: il progetto proposto e richiesto è una cosa grossa e complessa, che include anche un sito web e-commerce e relativo sito mirror.
Io:” konnichiwa”-Lei:” Ah parla anche giapponese…bene.”-Io: “No, è già finito”.
Illustro per 20 minuti, mi fermo e iniziano le domande, ok, sta andando bene, altri 15 minuti, e sembra molto interessata, anche perché ci hanno contattato loro.
Allora, senza entrare nei tecnicismi, dico:” Settimana prossima iniziamo Con “A” e “B”, poi valutiamo insieme”. Lei:” No, a noi interessa solo A e C, non B”-“Si, ma guardi che per avere C bisogna necessariamente costruire B”-“ Si, ma noi non siamo pronti per B”- Qui comincia a salirmi la pressione e l’occhio sinistro assume tics a go-go.
“Guardi, il progetto in totale prevede per la sua realizzazione il completamento in ordine cronologico e non di importanza commerciale di A,B,C e D”.
“Si certo, ho cap-ito, ma veramente non siamo pronti logisticamente e come personale for-mato”.
A questo punto nella mia mente è partito il film:-“Bkake n.9, annegamento a Tokio, La Dott.ssa parlava e io la vedevo ricoperta di sborra massiva, io e il yakuza boy ci alzavamo contribuendo alla spermata facciale, mentre lei indisturbata continuava: bla bla bla.
Ho visionato troppi films porno, troppi.
Scambio multiplo di biglietti da visita, inchini a 90°, arigatò, ohayou gozaimasu, arigato cosaimas,arigato cosai mas, arigato cosai mas.
Così, per almeno 2 minuti buoni.
Insomma, delusione totale, per il ritardo, per i ragionamenti a compartimenti stagni, per le idee non chiarissime su ciò che volevano fare, o forse si, cercando di risparmiare, ma in questo caso lo devo sapere e mi preparo qualcosa tipo piano B, dove B sta per braccino ma almeno non perdo mezza giornata.
Ciao figli del sol levante.
Tutto ciò che scrivo è solo frutto della mia fervida fantasia.