Visitato il Carosello sabato sera e questa è la mia rece (negativa).
Arrivo al locale verso le 24.00. All’entrata devo superare un capannello di clienti e girls che fumano davanti alla porta (una costante fino all’ora di chiusura).
Entrata 16 euro, consumazioni 6 le tue e 12 quelle delle girls (da pagare all’uscita con tessera da timbrare), privè dai 50 ai 10 euro a seconda della durata (da 10 a 20 minuti ma forse c’era anche il privè da 30 a 150 euro, non ricordo bene).
Il locale è semi vuoto, pochi clienti ma molte ragazze (una ventina, mi dicono che nei WE si arriva anche a 30). Livello medio così così, a (poche) belle ragazze si alternano altre appena passabili (mitica quella senza un incisivo!). Quasi tutte sono rumene. Appena entri si fa al coda di tipe che cercano di farsi offrire da bere (anzi, di solito dopo un paio di battute sparano subito il privè. Ciò è dovuto ai pochi clienti presenti/molte ragazze in sala ma anche ad un uso che mi spiegheranno più tardi e che non avevo mai sentito: la girl viene pagata solo se a fine serata ha fatto più di 10 consumazioni, altrimenti ha lavorato gratis!!!! Comprensibile quindi la oro frenesia, specie di fronte alla prospettiva di una serata moscia. Nota di colore: ad ogni consumazione per le girls viene apposto un braccialettino che queste si infilano sul braccio e presentano a fine serata per fare i conti. Una pittoresca rivisitazione dei “tappi” dei night anni ’50-’60.
Sul piccolo palco si alternano le girls presenti per fare un po’ di lap, con topless solo nei secondi finali del “numero”. Mi spiegano che gli “spettacoli proibiti” (cioè una parvenza di strip con la ragazza in costume che si spoglia e coinvolge – senza esagerare – uno del pubblico) cominciano solo dopo le 3 di notte (a Milano fino a poco tempo fa si vedevano anche alle 3 di pomeriggio ma sorvoliamo su questa singolare scelta).
Prima mi abborda tale Andrea, rumena, carina con lato B che la distingue. Purtroppo si rivela assai scazzata e mollo subito il colpo.
Poi noto una bruna, capelli lunghi, bel fisico, si nota un’età un po’ sopra la media ma mi intriga moltissimo. Devo aspettare un po’ per poterla invitare (in effetti sarà l’unica che non vedrò mai sola per tutta la notte, fino alle 5 orario di chiusura). Si chiama Krystall, mi dice di avere 35 anni, di essere romana e vivere a Bologna da 15. Mi racconta molto di sé (ma come vedrete molto probabilmente è tutto falso): fa la lap per pagarsi il muto perché vive sola. Nella vita è insegnante di musica (lavora nel locale solo venerdì e sabato) e fa volontariato in croce rossa. Si lamenta di voler metter su famiglia ma di non riuscire a trovare un uomo (!!!) suscitando il mio comprensibile sarcasmo. Dice che gli uomini italiani sono tutti bamboccioni, che non sanno stare senza la mamma, che non sanno fare sesso e che non riesce a trovarne uno che la sbatta con la decisione che lei vuole (?!!!!). Ribadisco il mio scetticismo ma lei continua su questo disco. Comunque ci sa fare. È intrigante, sexy, con una personalità che (come mi era sembrato all’inizio) comunque la distingue dalle altre ragazze del locale. Continuiamo a parlare e a raccontarci delle nostre vite. Lei si allarga, comincia a parlare di cene e dopo cena insieme. Io chiedo il numero ma mi dice che può darmelo solo fuori a fine serata perché il locale è pieno di telecamere e non tollerano questi comportamenti (ciò mi costringerà a rimanere fino alle 5 quando invece me ne sarei andato almeno un paio di ore prima). Il tutto mi costa 4 drink e 2 privè da 50 e 100 euro. Privè castissimi: non puoi metterti a petto nudo, niente digitalizzazione e daty manco a parlarne. Curiosità: in una delle stanze c’è un croce in legno da sadomaso. Lei mi dice che ci sono coppie che vengono nel locale per fare giochini simili. Mi mostra una (che io credevo essere una girl del locale) e mi dice “lui è suo marito. Lei ci paga per guardare mentre noi lo frustiamo”. Credevo che coppie simili andassero solo nei club per scambisti, mai sentite negli strip club.
Mi promette anche di portarmi sul palco durante il suo show finale “con altre tre ragazze” che sarà a fine serata.
Arrivano le 5 (da tempo l’ho lasciata “libera” con gli altri clienti per evitare di farmi prosciugare) ed il suo “show” si rivela essere solo un piccolo numero di lap. Simpaticissima, mi ringrazia per la serata dandomi le spalle al momento del topless a vantaggio di un ubriaco che manco sta in piedi.
La aspetto all’uscita per il numero promesso, nonostante il passare del tempo (e il suo comportamento nello show finale) mi facciano sentire sempre più la puzza della sola. Finita la rampa di scale si fa dare il mio cellulare, digita il numero, bacio e saluta diretta all’auto. Tempo di fare due passi e ridigitarlo per sentire l’annuncio “3, il numero da lei chiamato è inesistente”.
Bilancio: 5 ore (in buona parte ad annoiarmi) per 220 euro. “Spettacoli” modesti (a Milano fino a poco tempo fa si vedeva ben altro e senza aspettare le 3 di notte), girl così così e che non ti lasciano in pace 1 secondo per tutta la sera.
Nota a parte ovviamente per la signorina krystall, truffatrice da night vecchia maniera. Intendiamoci, i 200 euro non mi cambiano la vita, erano al cifra che prevedevo di spendere senza problemi. Ugualmente quando via in un locale del genere sai che è come giocare al casinò: se ti va bene vinci ma più spesso perdi. Lo so e sto al gioco. Questo però non vuol dire che si debbano tacere o tanto meno giustificare questi atteggiamenti anche perché non è vero che sono la regola. Molte ragazze conosciute nei locali mi hanno detto subito no a qualunque possibilità di incontri extra, nonostante le mie buone offerte. Ciò dimostra che anche in questo ambiente c’è gente seria e truffatrici. La signorina krystall continuerà tranquilla a fare i suoi affari e così pure il locale che al ospita. Però far sapere in giro con chi si ha a che fare è una buona cosa.
Arrivo al locale verso le 24.00. All’entrata devo superare un capannello di clienti e girls che fumano davanti alla porta (una costante fino all’ora di chiusura).
Entrata 16 euro, consumazioni 6 le tue e 12 quelle delle girls (da pagare all’uscita con tessera da timbrare), privè dai 50 ai 10 euro a seconda della durata (da 10 a 20 minuti ma forse c’era anche il privè da 30 a 150 euro, non ricordo bene).
Il locale è semi vuoto, pochi clienti ma molte ragazze (una ventina, mi dicono che nei WE si arriva anche a 30). Livello medio così così, a (poche) belle ragazze si alternano altre appena passabili (mitica quella senza un incisivo!). Quasi tutte sono rumene. Appena entri si fa al coda di tipe che cercano di farsi offrire da bere (anzi, di solito dopo un paio di battute sparano subito il privè. Ciò è dovuto ai pochi clienti presenti/molte ragazze in sala ma anche ad un uso che mi spiegheranno più tardi e che non avevo mai sentito: la girl viene pagata solo se a fine serata ha fatto più di 10 consumazioni, altrimenti ha lavorato gratis!!!! Comprensibile quindi la oro frenesia, specie di fronte alla prospettiva di una serata moscia. Nota di colore: ad ogni consumazione per le girls viene apposto un braccialettino che queste si infilano sul braccio e presentano a fine serata per fare i conti. Una pittoresca rivisitazione dei “tappi” dei night anni ’50-’60.
Sul piccolo palco si alternano le girls presenti per fare un po’ di lap, con topless solo nei secondi finali del “numero”. Mi spiegano che gli “spettacoli proibiti” (cioè una parvenza di strip con la ragazza in costume che si spoglia e coinvolge – senza esagerare – uno del pubblico) cominciano solo dopo le 3 di notte (a Milano fino a poco tempo fa si vedevano anche alle 3 di pomeriggio ma sorvoliamo su questa singolare scelta).
Prima mi abborda tale Andrea, rumena, carina con lato B che la distingue. Purtroppo si rivela assai scazzata e mollo subito il colpo.
Poi noto una bruna, capelli lunghi, bel fisico, si nota un’età un po’ sopra la media ma mi intriga moltissimo. Devo aspettare un po’ per poterla invitare (in effetti sarà l’unica che non vedrò mai sola per tutta la notte, fino alle 5 orario di chiusura). Si chiama Krystall, mi dice di avere 35 anni, di essere romana e vivere a Bologna da 15. Mi racconta molto di sé (ma come vedrete molto probabilmente è tutto falso): fa la lap per pagarsi il muto perché vive sola. Nella vita è insegnante di musica (lavora nel locale solo venerdì e sabato) e fa volontariato in croce rossa. Si lamenta di voler metter su famiglia ma di non riuscire a trovare un uomo (!!!) suscitando il mio comprensibile sarcasmo. Dice che gli uomini italiani sono tutti bamboccioni, che non sanno stare senza la mamma, che non sanno fare sesso e che non riesce a trovarne uno che la sbatta con la decisione che lei vuole (?!!!!). Ribadisco il mio scetticismo ma lei continua su questo disco. Comunque ci sa fare. È intrigante, sexy, con una personalità che (come mi era sembrato all’inizio) comunque la distingue dalle altre ragazze del locale. Continuiamo a parlare e a raccontarci delle nostre vite. Lei si allarga, comincia a parlare di cene e dopo cena insieme. Io chiedo il numero ma mi dice che può darmelo solo fuori a fine serata perché il locale è pieno di telecamere e non tollerano questi comportamenti (ciò mi costringerà a rimanere fino alle 5 quando invece me ne sarei andato almeno un paio di ore prima). Il tutto mi costa 4 drink e 2 privè da 50 e 100 euro. Privè castissimi: non puoi metterti a petto nudo, niente digitalizzazione e daty manco a parlarne. Curiosità: in una delle stanze c’è un croce in legno da sadomaso. Lei mi dice che ci sono coppie che vengono nel locale per fare giochini simili. Mi mostra una (che io credevo essere una girl del locale) e mi dice “lui è suo marito. Lei ci paga per guardare mentre noi lo frustiamo”. Credevo che coppie simili andassero solo nei club per scambisti, mai sentite negli strip club.
Mi promette anche di portarmi sul palco durante il suo show finale “con altre tre ragazze” che sarà a fine serata.
Arrivano le 5 (da tempo l’ho lasciata “libera” con gli altri clienti per evitare di farmi prosciugare) ed il suo “show” si rivela essere solo un piccolo numero di lap. Simpaticissima, mi ringrazia per la serata dandomi le spalle al momento del topless a vantaggio di un ubriaco che manco sta in piedi.
La aspetto all’uscita per il numero promesso, nonostante il passare del tempo (e il suo comportamento nello show finale) mi facciano sentire sempre più la puzza della sola. Finita la rampa di scale si fa dare il mio cellulare, digita il numero, bacio e saluta diretta all’auto. Tempo di fare due passi e ridigitarlo per sentire l’annuncio “3, il numero da lei chiamato è inesistente”.
Bilancio: 5 ore (in buona parte ad annoiarmi) per 220 euro. “Spettacoli” modesti (a Milano fino a poco tempo fa si vedeva ben altro e senza aspettare le 3 di notte), girl così così e che non ti lasciano in pace 1 secondo per tutta la sera.
Nota a parte ovviamente per la signorina krystall, truffatrice da night vecchia maniera. Intendiamoci, i 200 euro non mi cambiano la vita, erano al cifra che prevedevo di spendere senza problemi. Ugualmente quando via in un locale del genere sai che è come giocare al casinò: se ti va bene vinci ma più spesso perdi. Lo so e sto al gioco. Questo però non vuol dire che si debbano tacere o tanto meno giustificare questi atteggiamenti anche perché non è vero che sono la regola. Molte ragazze conosciute nei locali mi hanno detto subito no a qualunque possibilità di incontri extra, nonostante le mie buone offerte. Ciò dimostra che anche in questo ambiente c’è gente seria e truffatrici. La signorina krystall continuerà tranquilla a fare i suoi affari e così pure il locale che al ospita. Però far sapere in giro con chi si ha a che fare è una buona cosa.