VICENZA Non collabora con gli inquirenti la prostituta nigeriana di 23 anni ricoverata da venerdì scorso nel reparto di malattie infettive dell’ospedale di Vicenza, risultata positiva al coronavirus. La giovane, che risulta essere residente a Trento, sta meglio ma non fornisce indicazioni sugli ultimi contatti avuti. L’uomo che l’ha accompagnata al pronto soccorso è sparito, sì è dileguato quando gli è stato detto che avrebbe dovuto mettersi in isolamento. Ora è irrintracciabile: l’identità che ha fornito il presunto protettore è probabilmente falsa. È quindi impossibile per ora, per l’azienda sanitaria, procedere con un’indagine epidemiologica, con un contact tracing, e cioè risalire alle persone con cui la giovane africana è entrata in contatto negli ultimi giorni: si può ipotizzare che siano state altre prostitute e clienti. Persone che andrebbero isolate e sottoposte a tampone per evitare nuovi possibili contagi. Quello che è certo è che la 23enne, risultata positiva al test rapido, con una risposta emersa in pochi minuti, è stata ricoverata per evitare che non rispettasse l’isolamento una volta dimessa. Quanto al suo accompagnatore, gli era stato detto di mettersi in contatto con il Sisp, il servizio di igiene pubblica, ma è sparito dal pronto soccorso e le ricerche degli agenti della polizia presenti in ospedale hanno dato esiti negativi. L’identità che ha lasciato corrisponde a due stranieri con date di nascita diverse.