Da molti anni me ne andavo in giro col mio salamino in giro a infilare l'infilabile: «Ma che bello inserire, che goduria sentire, che sollazzo venire». Ma purtroppo il fato decise di metterci lo zampino.
Vedo questa bella e terribile arpia di mammelle fornita in generosa grandezza, ci si apparta e calo l'asso di bastoni, lei guarda e riguarda, fissa, contempla, allora io da gran signore quale sono: «Oh, mica dobbiamo giocare a ciapanò, imboccatelo!»
Comunque, abbastanza inquietato dallo sguardo fisso e nonostante il mutismo della sirena, alla fine mi scappa duro.
L’essere femminile apparentemente umana, con una mossa da me sperata, tira fuori due mammelle da infarto, diciamo una quinta naturale, non sembrava affatto così esageratamente popputa da vestita, una sorpresa, ma non sarà l’unica della serata.
Avvolge con le sue morbide carni il mio ignaro amico, lo fa affondare tra queste zizze di bufala e lui sparisce contento e felice, mentre lei finalmente favella:
«Ti piace mie tette?»
Io con sguardo da mistico: «Si, si, mi illumino di tette».
Dopo un paio di minuti di favolose sensazioni un grido nella notte squarcia il silenzio : «Aaahhhhrghhh, oddio che dolore atroce!»
Lei un po’ stupita da tanto ardore:
«Amoro tu venuto veloce, bravo»
«Cazzo dici? Mi hai fatto malissimo!»
Ma la cagna maledetta insiste: «Ma no, non vedi che sei tutto bagnato, tu venuto».
In effetti avevo sentito due o tre schizzi caldi sulla pancia ma non mi sembrava proprio di aver eiaculato, infatti:
«Oh porca pupazza, sono pieno di sangue».
Sembrava un mattatoio, solo che il capo di bestiame abbattuto ero io, imbrattato o meglio, zuppo di sangue e lei niente, non proferisce verbo e non sembra sconvolta: «Scendi cazzoooo, vai viaaaa».
Accendo l’auto, con una mano guido e con l'altra cerco di tamponare il sangue, «Porca puttana comincia a girarmi la testa». Per fortuna l'ospedale è vicino, esco dall'auto come uno dei protagonisti di Pulp Fiction, entro e mi fiondo al pronto soccorso, un infermiere utile come un culo senza buco:
«Signore, deve fare il Triage aspetti»
«Ma è cieco? Quale Triage? Non vede che sono uno sbocco di sangue?»
Un meraviglioso spettacolo per gli astanti acciaccati che seppur doloranti non si sono astenuti da farsi belle e grasse risate, solo giusto un po’ trattenute. Operazione urgente, frenulectomia e otto punti di sutura, il mio soldatino non si riconobbe più, ma nonostante tutto ancora vivo, certo malconcio dopo la battaglia però, onore al merito.
Tutto ciò che scrivo è solo frutto della mia fervida fantasia.