Saranno 25 anni fa, forse oltre.
Non sono mai stato un frequentatore di Black, tanto meno on the road.
Ma ricordo che quella sera, una tarda serata, fra i vari falò accesi intravidi un viso che mi attrasse.
La verità è che assomigliava (in black) alla moglie di un amico.
Alta, magra, con una 3^ di seno e capelli ricci a caschetto.
Scattò allora la fantasia perversa che sta nel basso ventre.
E la caricai.
Ricordo che faceva freddo (forse era inverno) e mi chiese di alzare il riscaldamento.
Facemmo un giro per scaldare l'ambiente e poi imbosco a casaccio vicino ad un fiume.
Avevo una Passat allora, quindi potemmo tranquillamente abbassare il sedile posteriore ed avere spazio a sufficienza per una bella trombata.
Ricordo degli ottimi preliminari, scoperti e FK spontaneo.
Ricordo che allora ascoltavo musica classica in auto e, che lei riconobbe Wagner.
Ma il ricordo più bello è che terminato il tutto mi chiese di dov'ero.
Quando seppe che ero di Genova, mi chiese di portarla a casa.
Si parlava in un misto italiano - inglese ma, ci si capiva.
Pazzesco, feci tutti i Giovi con il mio pisello nelle sue mani o nella sua bocca.
Giunti in via Balbi, mi chiese di accompagnarla a casa.
Ma io non volevo.
Lei semplicemente, e ridendo, tolse la chiave dal quadro e sempre ridendo disse: "adesso vieni con me!".
Alla fine andai.
Un vicolo che non ricordo, uno, forse due piani a piedi.
Entrammo in casa e riprendemmo le danze.
Per tutta la notte.
Non ricordo il nome, a quel tempo i cellulari non esistevano e, non l'ho più vista.
Un saluto.
Non sono mai stato un frequentatore di Black, tanto meno on the road.
Ma ricordo che quella sera, una tarda serata, fra i vari falò accesi intravidi un viso che mi attrasse.
La verità è che assomigliava (in black) alla moglie di un amico.
Alta, magra, con una 3^ di seno e capelli ricci a caschetto.
Scattò allora la fantasia perversa che sta nel basso ventre.
E la caricai.
Ricordo che faceva freddo (forse era inverno) e mi chiese di alzare il riscaldamento.
Facemmo un giro per scaldare l'ambiente e poi imbosco a casaccio vicino ad un fiume.
Avevo una Passat allora, quindi potemmo tranquillamente abbassare il sedile posteriore ed avere spazio a sufficienza per una bella trombata.
Ricordo degli ottimi preliminari, scoperti e FK spontaneo.
Ricordo che allora ascoltavo musica classica in auto e, che lei riconobbe Wagner.
Ma il ricordo più bello è che terminato il tutto mi chiese di dov'ero.
Quando seppe che ero di Genova, mi chiese di portarla a casa.
Si parlava in un misto italiano - inglese ma, ci si capiva.
Pazzesco, feci tutti i Giovi con il mio pisello nelle sue mani o nella sua bocca.
Giunti in via Balbi, mi chiese di accompagnarla a casa.
Ma io non volevo.
Lei semplicemente, e ridendo, tolse la chiave dal quadro e sempre ridendo disse: "adesso vieni con me!".
Alla fine andai.
Un vicolo che non ricordo, uno, forse due piani a piedi.
Entrammo in casa e riprendemmo le danze.
Per tutta la notte.
Non ricordo il nome, a quel tempo i cellulari non esistevano e, non l'ho più vista.
Un saluto.