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I controlli "a tappeto" per far rispettare il coprifuoco in Lombardia: scattano le multe

L'attenzione delle forze dell'ordine non sarà più concentrata solo sui luoghi caldi della movida come in passato. E chi verrà trovato fuori casa dovrà presentare una autocertificazione

I controlli "a tappeto" per far rispettare il coprifuoco in Lombardia: scattano le multe
Foto di repertorio ANSA

I controlli per far rispettare il coprifuoco a Milano e in Lombardia non interesseranno solo le zone della movida ma saranno "a tappeto". Lo riferisce l'Agi spiegando che le forze dell'ordine effettueranno controlli ovunque e non ci saranno più delle zone 'calde' dove concentrarsi, come in passato.

La stretta scatterà da giovedì 22 ottobre. L'ordinanza di Fontana prevede il divieto di uscire di casa dalle 23 alle 5 se non per motivi eccezionali come durante il lockdown.

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Chi verrà controllato fuori dalla propria abitazione negli orari non consentiti dovrà fornire agli agenti una autocertificazione simile a quella che si utilizzava da marzo a maggio e in essa bisognerà indicare: 

  • il proprio nome e cognome
  • i propri recapiti
  • il motivo dell'uscita dalla propria abitazione dopo le ore 23

Se le motivazioni non verranno considerate valide, o peggio non verranno fornite, scatteranno le multe. 

Intanto sempre dall'Agi arriva la notizia che per definire le modalità di attuazione del provvedimento tutti i prefetti dovranno convocare i vari Comitati provinciali per l'ordine e la sicurezza pubblica. A breve, forse già nelle prossime ore, si terrà quello della Prefettura di Milano.

Lombardia, oltre al coprifuoco centri commerciali chiusi nel week end

Oltre al coprifuoco nelle ore notture, il coprifuoco dovrebbe prevedere anche la chiusura dei centri commerciali nel week end. Una misura che ovviamente non piace alle categorie interessate. Il presidente del Consiglio nazionale dei centri commerciali, Roberto Zoia, parla di "una proposta che ci preoccupa enormemente, considerato che proprio la Lombardia rappresenta almeno il 20% dei circa 140 miliardi di euro di fatturato che l'intero settore dei centri commerciali, incluso l'indotto, realizza annualmente nel territorio nazionale con 783.000 posti di lavoro".

"Vogliamo ribadire con forza che la sicurezza è sempre stata al primo posto nelle nostre strutture", prosegue Zoia, e questo è accaduto "fin dall'inizio del lockdown, nel corso del quale abbiamo comunque garantito agli italiani i servizi di prima necessita', applicando da subito protocolli di sicurezza rigorosissimi". Ecco perché una nuova chiusura dei centri commerciali in Lombardia durante i weekend, "che rappresentano circa il 20-30% del fatturato settimanale e vedono il maggior livello di occupati", rischierebbe per Zoia di porre "un brusco freno a un graduale percorso di recupero", mettendo così "definitivamente in ginocchio un numero importante di attivita' commerciali in affanno ormai da mesi", e generando "una situazione drammatica dal punto di vista occupazionale".

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