Addio movida e tempo libero. Nella notte Conte firma il nuovo Dcpm. Il governo decide quindi di chiudere cinema, teatri, palestre, piscine e impianti sciistici. Stop anche a bar e ristoranti dopo le 18, anche la domenica e i giorni festivi. Il provvedimento entra in vigore da lunedì 26 ottobre fino al 24 novembre. 

Coronavirus: i contagi in Italia e quali sono le regioni da tenere sotto controllo

BAR E RISTORANTI
Chiusura alle 18 anche la domenica
Chiusura anticipata alle 18 per tutto il settore della ristorazione. Ma la domenica e i festivi, al contrario di quanto era trapelato nei giorni scorsi, potranno rimanere aperti sempre fino alle ore 18. Il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone non conviventi. Resta invece consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi ma «limitatamente ai propri clienti». Rimangono aperti anche gli autogrill, oltre a bar e ristoranti negli ospedali e negli aeroporti. 

Mascherine: quale indossare sui mezzi pubblici? La parola al virologo Carlo Perno

SCUOLA
Didattica a distanza al 75% alle superiori

La percentuale di didattica a distanza alle scuole superiori si alza: arriva al 75%. A decidere quali classi seguiranno le lezioni a distanza, se solo alcuni o tutti e cinque gli anni, saranno i dirigenti d’istituto. Resta invece invariata la didattica al primo ciclo, dalle materne alle medie, che sarà totalmente in presenza. Vengono modulati ulteriormente gli orari di ingresso e di uscita degli alunni, anche attraverso l’eventuale utilizzo di turni pomeridiani e disponendo che l’ingresso non avvenga in ogni caso prima delle 9, come già oggi. 

Le cinque regole dell'immunologo statuninense Anthony Fauci per non contrarre il coronavirus

SPORT E BENESSERE
Stop a palestre, piscine e impianti sciistici

Alla fine è arrivato lo stop alle attività di palestre, piscine, impianti nei comprensori sciistici (che però le Regioni avrebbero voluto salvare), centri natatori, centri benessere, centri termali, «fatta eccezione per le prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza», mentre restano aperti parrucchieri ed estetiste. Chiusi centri culturali, centri sociali e ricreativi. Sospese le attività di sale giochi, sale scommesse e sale bingo e casinò. Come anche quelle di parchi tematici e di divertimento.

L'infettivologo Bassetti: "Basta instillare paura e terrorizzare la gente, i numeri vanno letti diversamente"

Vietate le sagre, le fiere ed eventi simili. Consentito, invece, l’accesso di bambini e ragazzi a «luoghi destinati allo svolgimento di attività ludiche, ricreative ed educative, anche non formali, al chiuso o all’aria aperta, con obbligo di adottare appositi protocolli di sicurezza predisposti in conformità alle linee guida del Dipartimento per le politiche della famiglia». Niente feste, nemmeno con numero ridotto di invitati, comprese quelle legate a cerimonie civili e religiose. È raccomandato di non ricevere a casa persone diverse dai conviventi, salvo che per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza.

Coronavirus, è possibile fare attività sportiva indossando la mascherina?

SPETTACOLI E PARTITE
Niente più film e concerti, interdetti anche gli stadi

Non si potrà più andare al cinema o a teatro, nemmeno con il tetto dei 200 posti occupati applicato finora. Vengono sospesi anche i concerti e tutti gli spettacoli, al chiuso e all’aperto. Ribadito lo stop all’attività in discoteche e sale da ballo, che peraltro è in vigore da metà agosto. L’altra novità è che gli stadi e i palazzetti torneranno ad essere senza pubblico, mentre finora potevano ospitare un massimo di mille tifosi. Nel Dpcm si dispone la sospensione di «eventi e competizioni sportive di ogni ordine e disciplina; restano consentiti gli eventi e le competizioni sportive, nonché le sedute di allenamento, degli atleti agonisti, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza pubblico».

Il test per sapere se una mascherina funziona davvero ad evitare il contagio

MOBILITA’
Spostamenti liberi tra le Regioni

Si è discusso molto della possibilità di ripristinare il divieto di spostamento tra le regioni, salvo motivi di studio o di lavoro. Ma lo stop alla fine è saltato nel testo finale del decreto, perché duramente contestato dai governatori, ma anche dai partiti di opposizione, oltre che da pezzi della maggioranza. La raccomandazione sugli spostamenti rimane generica, è stato eliminato il riferimento ai movimenti fuori dal Comune e dunque è sempre consentito anche lo spostamento tra Regioni. Nel Dpcm è scritto: «È fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi».

Cosa si prova fisicamente quando si è infetti da coronavirus: dal contagio alla guarigione

LAVORO
Concorsi, si faranno solo quelli già banditi

Arriva lo stop ai concorsi pubblici e privati, salvo quelli già banditi, che siano in regola o si adeguino al protocollo organizzativo validato dal Comitato tecnico-scientifico. Tra questi dovrebbe rientrare il test per assumere nuovi docenti nella scuola, che è cominciato pochi giorni fa tra le polemiche e dovrebbe proseguire fino alla metà di novembre.

In generale, tutti i concorsi già avviati si potranno concludere, a patto di rispettare i parametri di sicurezza indicati dagli esperti. I nuovi bandi in procinto di essere pubblicati restano, invece, congelati. Esclusi dal blocco anche i concorsi riservati al personale sanitario e a quello della protezione civile. Potranno svolgersi anche tutte le prove di selezioni «in cui venga effettuata la valutazione dei candidati esclusivamente su basi curriculari o in maniera telematica». Venerdi, anche per non escludere candidati in isolamento preventivo o, se positivi, in quarantena, la Regione Emilia-Romagna aveva deciso di portare a termine i concorsi pubblici già avviati con prove orali svolte online.

CHIUSURA PIAZZE MOVIDA
Possibile chiusura piazze alle 21
Ancora un'ulteriore freno alla movida. Delle strade o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento, può essere disposta la chiusura al pubblico, dopo le ore 21, fatta salva la possibilità di accesso, e deflusso, agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private.

MUSEI APERTI
Musei aperti con fruizione contingentata
Restano aperti i musei ma con regole ben precise. Si legge: «Il servizio di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura è assicurato a condizione che detti istituti e luoghi, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, nonché dei flussi di visitatori (più o meno di 100mila l'anno), garantiscano modalità di fruizione contingentata o comunque tali da evitare assembramenti di persone e da consentire che i visitatori possano rispettare la distanza tra loro di almeno un metro. Il servizio è organizzato tenendo conto dei protocolli o linee guida adottati dalle Regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome».

Così il coronavirus uccide: viaggio in 3D nel corpo umano dal contagio a quello che succede ai polmoni

VISITE NELLE RSA
Rsa, stretta sulle visite 
L'accesso di parenti e visitatori nelle strutture di ospitalità e lungo degenza, residenze sanitarie assistite (Rsa), hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e non, «è limitata ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura – c’è scritto nel Dpcm – , che è tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione».

I commenti dei lettori