La guardia giurata incubo delle lucciole

Arrestato un vigilante che rapinava le prostitute lungo la Binasca Una è stata anche violentata

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Tre rapine e una violenza sessuale, le sue vittime erano le prostitute che adescava sulla Binasca fingendosi un cliente e poi minacciava con la sua pistola di ordinanza, un trapano e perfino un fucile da pesca. È stata incastrata dalle immagini di alcune telecamere della zona una guardia giurata di Lodi Vecchio, un 38enne originario di Napoli finito agli arresti domiciliari per il reato di violenza sessuale e rapina aggravata continuata ai danni di quattro lucciole. È il risultato di una lunga indagine avviata dai militari del Nucleo operativo radiomobile di San Donato - sotto il coordinamento del tenente Valerio Azzone e la direzione della Procura di Lodi - a seguito delle denunce di quattro prostitute, finite nella rete della violenza delle guardia giurata. I reati sono stati commessi tra giugno e dicembre 2019, nella zona tra Melegnano e San Giuliano, lungo la Binasca. Stando alle denunce e alle testimonianze delle sue vittime, donne di età compresa tra i 22 e i 40 anni, per compiere i suoi reati il 38enne si sarebbe servito di un trapano e di una pistola Beretta calibro 9, arma che aveva in dotazione quando era in servizio. Nella sua abitazione i carabinieri hanno anche sequestrato un fucile da pesca che l’uomo avrebbe utilizzato come minaccia in più di un’occasione.

Per giungere alla sua identificazione i militari hanno compiuto una lunga attività di confronto tra gli spostamenti della guardia giurata e le immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza nelle zone colpite dal rapinatore. Una violenza efferata, così forte da spingere le vittime a chiedere aiuto ai carabinieri, nonostante la paura che spesso spinge le prostitute a nascondere i reati di cui sono vittime. Il modus operandi era sempre lo stesso: l’uomo arrivava in auto sulla Binasca, sceglieva con cura la vittima della serata e poi un posto isolato in cui appartarsi. Si spacciava per un cliente chiedendo una prestazione sessuale ma poi, al momento di pagare, estraeva l’arma del momento - la sua pistola se era di rientro dal turno di lavoro, oppure il trapano - e le costringeva a farsi consegnare l’incasso della serata. In un caso, ha anche picchiato e violentato una ragazza, che poi lo ha denunciato per violenza sessuale. Ad arrestarlo sono stati i carabinieri di Lodi, rimarrà agli arresti domiciliari almeno fino a quando durerà l’emergenza sanitaria, poi il giudice potrebbe rivedere il provvedimento.

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