venividitrombi:
Eccoci arrivati alla conclusione di questo diario.
E' da giorni che rifletto se scrivere o no quanto mi è capitato, tanti probabilmente sorvoleranno pensando all'ennesima barzelletta di uno che ha voluto prendere in giro tutto il forum, ma credo che sia doveroso raccontare fino in fondo la mia storia ringraziando quelli che mi hanno aiutato e, perchè no, che sia anche un punto di riferimento per chi si trovasse nella mia stessa situazione.
Giorni fa mi sono procurato una nuova sim, da usare esclusivamente per il mio appuntamento.
Ho memorizzato nella scheda i numeri delle ragazze che più mi si addicevano esteticamente: ogni volta che uscivo dal lavoro, sostituivo la sim vecchia nel mio cellulare con quella nuova, e chiamavo le ragazze.
Avevo bisogno di sentire la loro voce, cercare di capire il loro atteggiamento, quanto fossero comprensive, in modo da sentirmi a mio agio nell'ora x.
Ho fatto varie chiamate, non tutte rispondevano alla prima telefonata: a volte occupato, a volte irraggiungibile, a volte squillava a vuoto; dopo una settimana arrivavo in ritardo al lavoro, timbravo qualche minuto oltre l'orario consentito: mi sono accorto che, a furia di sostituire la sim, il mio cellulare era rimasto indietro con l'ora...
A parte questo inconveniente, con molta pazienza ed insistenza, alla fine ho scelto la mia preda, le ho raccontato per filo e per segno la mia situazione e concordato con lei un appuntamento di 1h.
C'è un qualcosa di strano nel momento della scelta: mi sembra di essere in un video-gioco, basta pagare e ottieni quello che vuoi.
Tra tutte le paranoie che mi sono fatto per cercare di prevedere l'inimmaginabile in modo da essere pronto a qualsiasi situazione, mi è sfuggita una cosa fondamentale che dovevo sapere perchè riguarda me stesso: la mia ansia.
E per chi è ansioso come il sottoscritto, sconsiglierei come ho fatto io di prendere un appuntamento a 3 giorni di distanza dalla telefonata intercorsa.
Ho passato il primo giorno di attesa in fibrillazione, ero super-eccitato, non riuscivo " a starci dentro".
Il secondo giorno mi sono un po' calmato, ma ero nervoso verso chi mi stava vicino, avevo lo stomaco chiuso, ho mangiato poco.
Il terzo giorno mi sono svegliato rimbambito da una notte insonne, ero agitatissimo, la gola perennemente secca.
Dopo aver mangiucchiato qualcosa, parto verso la mia destinazione, munito di zainetto con acqua fresca, salvietta, scatola preservativi, chewingum; mi sono procurato una busta in cui ho messo il regalino, in modo da tenere nascosto il portafoglio al momento del saldo, non si sa mai...
Il viaggio è stato interminabile, per fortuna in metrò ho avuto modo di distogliere il pensiero grazie ad una fanciulla che mi era seduta davanti: molto carina, occhi da cerbiatta, fisico snello, due poppe da paura.
A quel punto mi sono però accorto che da 2 giorni il mio fratellino non si rizzava, e ad 1 ora dall'appunntamento ho temuto il peggio.
Arrivo in sede a Milano con troppo anticipo, decido di fare quattro passi: il caldo afoso è opprimente, le mie scarpe si incollano all'asfalto, mi sembra di essere un ciclista del Tour De France che sta per scalare il Tourmalet, non sapendo che cosa mi sta aspettando in "cima"...vedo intorno a me palazzi esageratamente grandi, in strada c'è poca gente, per lo più straniera, mi sento un pesce fuor d'acqua.
A proposito: devo svuotare il mio squalo, che cosa faccio? Uso il bagno della ragazza?
Cerco disperatamente un bar aperto, un ufficio pubblico, ma non trovo niente...mi infilo in una viettina e trovo un angolo appartato in cui fare il mio bisognino.
Continua a non rizzarsi.
Continuo a bere.
Dopo un po' di giri, arrivo stremato a destinazione, la chiamo, mi fornisce le ultime indicazioni: ormai è fatta, non posso tirarmi più indietro.
Mi accoglie la ragazza che ho sempre sognato di avere, mi stringe in un abbraccio passionale che libera in parte la mia tensione.
Mi offre dell'acqua, ma rispondo che ce l'ho già.
Mi offre un asciugamano, ma rispondo che ce l'ho già.
Le do la mia scatola di preservativi, e mi dice che sono uguali ai suoi.
Mi presento in camera sua in slip, lei è ancora vestita sdraiata sul letto.
La invito ad alzarsi, voglio provare l'ebrezza di spogliarla io: me la rigiro più volte ammirando le sue curve, inizio ad accarezzarla, prima i capelli, poi il collo, le braccia, e via di baci, prima mordi e fuggi, poi più passionali.
La mia lingua sperimenta il sapore della sua pelle, la morbidezza delle sue labbra, si fonde alla sua bocca.
La spoglio, lei ancora in piedi, con una mano le tengo i seni, con l'altra arrivo alla sua vulva.
Sono eccitato.
Le mie mani la plasmano come fosse un vaso di terracotta: si soffermano sulle sue natiche, infilo il naso nel suo ano e con la lingua raggiungo il suo clitoride.
La prendo di forza in braccio e ci adagiamo sul letto.
La lecco e la bacio dappertutto: viso, collo, ascelle, seno, ventre, per arrivare alle sue labbra verticali.
Cerco di riunire tutte le mie riserve salivari per farle un bel massaggio linguale sul suo clitoride.
Lei gradisce, o almeno è quello che mi fa credere: sono di natura pessimista, penso che sia molto brava a recitare.
Mi tolgo gli slip con l'intenzione di mettermi il preservativo, ma lei me lo afferra: sono in ginocchio sul suo letto e lei me lo prende in bocca.
Guido i suoi movimenti sringendole i suoi capelli.
Qui mi sono chiesto tra me e me: tutto qui il pompino? Non sento niente!
Sorvolo, ormai sono pronto: anche se non è duro come il marmo, voglio penetrarla; mi infila con mani sapienti il gommino e guida il mio petalo di carne a destinazione: sono dentro.
Appoggio i suoi piedi al mio petto, poi sposto le sue gambe sulle mie spalle, dalla frenesia mi esce fuori, lo rimetto dentro.
Assumo una posizione simil-missionaria che non saprei definire, ma che mi permette di stantuffarla a dovere, sento il rumore dei nostri corpi che sbattono l'uno contro l'altro, le prendo le mani, le nostra dita di incrociano in una presa decisa, sento che è successo qualcosa...sfilo il fratellino, mi accorgo che il serbaotio è pieno...ma come, sono venuto, tutto qui
Passiamo il resto del tempo nudi distesi sul letto a parlare, come mi ha raccontato lei stessa ci sono tante persone nella mia stessa situazione.
Sono esausto, l'attesa mi ha prosciugato, non ho le energie per un secondo round: avevo programmato altre posizioni, avevo immaginato altre sensazioni.
Torno a casa con un po' di amaro in bocca, non ci ho capito granchè.
Pazienza, poteva andare anche peggio.
Passo e chiudo
Senti poeta...leggendo la prima pagina ti avrei suggerito per la prima volta :
1) di non guardare il rate...kazzo è la prima volta e ti vuoi accontentare di mezz'ora?
2) di prenderla giovanissima (maggiore di 18 anni ovviamente) cosi la differenza di età non sarebbe stata notevole ed il GFE grandioso
3) per avere un GFE sublime di chiamare un'agenzia e di prenotare almeno un'ora
ma sfogliando velocemente le 8 pagin e ( CHE NON HO LETTO E CI TENGO A DIRTELO PER NON DARTI SODDISFAZIONE), penso tu sia un maschio o una femmina a cui piaccia scrivere genere erotico...forse ci stai provando per vedere se sei bravo come scrittore/scrittrice, per vedere le reazioni degli altri utenti....
...la mia è pessima...non è possibile starti dietro per 8 pagine,poi sono sempre più convinto che una recensione romanzata senza riferimenti precisi di foto e index sia proprio una presa per i fondelli perchè se sei uno scrittore/scrittrice NON è questo il posto giusto.
Tutto quello che ho scritto ovviamente è una mia opinione personale, ma credo sia condivisa da molti!