Cari Colleghi Gnoccaforumisti, per voi il racconto della mia ultima missione “al servizio della Vagina” nientepopodimeno che in quel di Macao, piccolo territorio di cultura portoghese di fronte a Hong Kong. Su wikipedia si dice che Macao vanta la più elevata aspettativa di vita (>83 anni) del mondo. Poi vi dirò perché (secondo me).
Arrivo a Macao dopo essere atterrato a Hong Kong, con l’aliscafo che fa la spola tra le due città. Il Biglietto in classe super costa circa 300 dollari (HK$, circa 28 Euro) ed il tragitto dura circa 1 ora. Sbarcato, ottengo il visto gratuito onsite e salgo su un taxi per l’hotel Lisboa, o dei più famosi del posto, dove mi upgradano alla Suite Reale (!!). Il Lisboa, decorato in stile art decò è localmente noto per la sua “Racetrack”, il circuito. In pratica, dalla tarda mattinata alle ore piccole nel corridoio delle boutique interne al primo piano si assiste ad uno spettacolo notevole: la passerella di decine di ragazze cinesi (in maggioranza molto belle, tipo modella) che lo percorrono a passo sostenuto tra gli sguardi dei clienti e della security interna, che non le caccia, ma non permette loro di fermarsi. Colpito dalla bellezza di un paio di ragazze tento l’approccio ma vengo bellamente ignorato, mentre le stesse, a fine vasca, si propongono agli astanti orientali li presenti.
Rimango stupito e leggermente piccato da questo palese boiottaggio finchè uno degli astanti mi spiega che le ragazze vengono qui dalla Cina per fare qualche soldo e parlano solo mandarino. Comunque prediligono la clientela cinese perché gli europei “ce l’hanno troppo grosso” mentre i loro connazionali hanno un affarino minuscolo (hahahahahahaha) che non causa loro dolore (cosa che poi sarò in grado di confermare empiricamente).
Accantonata l’idea della cinesina vado alla scoperta della seconda attrazione di Macao, dopo i casinò: le saune. Le saune di Macao sono molto simili alle Terme brasiliane (sarà una comune eredità portoghese?), aperte 24 ore: le più famose sono la Golden Sauna, la 18 Sauna (all’interno dell’hotel Golden Dragon) e la Darling 1.
Darling 1: nello stesso palazzo (sembra uno di quei movie set abbandonati dove ti aspetti di veder sbucare dei teppisti sulle moto che si danno la caccia tra di loro con mazze e catene) dell’hotel e casino Jai Alai, salgo al 3 piano e sono accolto da un promoter che mi mostra una trentina di ragazze (sono le 14:00) in un setup tipo fishbowl thailandese: alcune thai, altre vietnamite, alcune cinesi. Il prezzo è di circa 2000 patacche (patacca di macao, un nome un programma, vale il 90% del HK$) per 75 minuti, tutto incluso. ALcune sono carine, ma l’ambiente non mi entusiasma (avevo già sentito dire che il Darling è per turisti), per cui giro i tacchi e procedo per la 18 sauna.
18 Sauna: si entra nell’hotel Golden Dragon e si prende l’ascensore al 6 piano, vengo accolto da un manager in giacca nera che mi mostra quello che sembra un menù e intanto mi fa accomodare in uno spogliatoio con armadietti in ciliegio degni di un club inglese. Mi viene il dubbio di essere finito nel posto sbagliato.
No il posto è quello giusto: mi viene dato un asciugamano e dopo una doccia vengo portato in un salone con piscine di acqua calda e fredda, e saune secca ed umida, e dove numerose ragazze si offrono di fare la doccia con te o di lavarti in vari gradi di dettaglio. All’uscita della sala un altro gruppo di ragazze (bikini rossi anzichè blu) di offre di asciugarti e assisterti ad indossare una vestaglia di seta. A Fa, una vietnamita piccolina (max. 1,50) ma con due bocce (finte) notevoli, che ha prestato particolare attenzione ad asciugarmi i gioielli, lascio 4 Euro di mancia de da quel momento non mi ha più mollato.
Vengo poi fatto entrare in un salone dall’illuminazione bassa con file di poltrone con poggiapiedi , mi sdraio, una assistente mi copre le gambe con un asciugamano caldo e mi offre un drink (gratuito come il cibo servito a richiesta). Mi rilasso, e guardo la TV largescreen.
L’ambiente è assolutamente a 5 stelle (fortuna che non c’è Grillo, haha). Ogni tanto passa qualcuno a offrirti un massaggio, poi, allo scoccare della mezz’ora, LO SHOW: tutti i presenti tornano verso la zona sauna dove cinque ragazze in bikini da un balcone fanno un breve strip e poi, allo schioccar di dita del manager entra una fila di un centinaio di ragazze, thai, viet, mongole, cinesi, russe e di altre etnie, diversamente e scarsamente agghindate. I prezzi variano a seconda del tipo, le russe sono le più care anche se non necessariamente le migliori, da circa 1700 a circa 2200 patacche/ora. Mentre sfilano il manager prende I numeri dati dai clienti per scegliere la ragazza. Orbene, mentre guardavo la cosa, Fa mi si avvicina, mi si para davanti mimando col sedere sodissimo un’inculata, strusciandosi per bene, e poi con le mani mi afferra il pisello e praticamente mi fa una sega lì in mezzo a tutti. Questo per tutti gli show cui ho assistito nel giro di 1 ora e mezza. A questo punto le chiedo se mi fa, insieme ad una collega un “massaggio a quattro mani” e ci infiliamo in una stanzetta per una mezz’oretta di divertimento (doveva essere “da menù” un massaggio normale, ma è finito con un bel "pompino a dos", il tutto per un danno finale all'uscita di circa 800 patacche, incluse bevande e snacks).
...continua...
Arrivo a Macao dopo essere atterrato a Hong Kong, con l’aliscafo che fa la spola tra le due città. Il Biglietto in classe super costa circa 300 dollari (HK$, circa 28 Euro) ed il tragitto dura circa 1 ora. Sbarcato, ottengo il visto gratuito onsite e salgo su un taxi per l’hotel Lisboa, o dei più famosi del posto, dove mi upgradano alla Suite Reale (!!). Il Lisboa, decorato in stile art decò è localmente noto per la sua “Racetrack”, il circuito. In pratica, dalla tarda mattinata alle ore piccole nel corridoio delle boutique interne al primo piano si assiste ad uno spettacolo notevole: la passerella di decine di ragazze cinesi (in maggioranza molto belle, tipo modella) che lo percorrono a passo sostenuto tra gli sguardi dei clienti e della security interna, che non le caccia, ma non permette loro di fermarsi. Colpito dalla bellezza di un paio di ragazze tento l’approccio ma vengo bellamente ignorato, mentre le stesse, a fine vasca, si propongono agli astanti orientali li presenti.
Rimango stupito e leggermente piccato da questo palese boiottaggio finchè uno degli astanti mi spiega che le ragazze vengono qui dalla Cina per fare qualche soldo e parlano solo mandarino. Comunque prediligono la clientela cinese perché gli europei “ce l’hanno troppo grosso” mentre i loro connazionali hanno un affarino minuscolo (hahahahahahaha) che non causa loro dolore (cosa che poi sarò in grado di confermare empiricamente).
Accantonata l’idea della cinesina vado alla scoperta della seconda attrazione di Macao, dopo i casinò: le saune. Le saune di Macao sono molto simili alle Terme brasiliane (sarà una comune eredità portoghese?), aperte 24 ore: le più famose sono la Golden Sauna, la 18 Sauna (all’interno dell’hotel Golden Dragon) e la Darling 1.
Darling 1: nello stesso palazzo (sembra uno di quei movie set abbandonati dove ti aspetti di veder sbucare dei teppisti sulle moto che si danno la caccia tra di loro con mazze e catene) dell’hotel e casino Jai Alai, salgo al 3 piano e sono accolto da un promoter che mi mostra una trentina di ragazze (sono le 14:00) in un setup tipo fishbowl thailandese: alcune thai, altre vietnamite, alcune cinesi. Il prezzo è di circa 2000 patacche (patacca di macao, un nome un programma, vale il 90% del HK$) per 75 minuti, tutto incluso. ALcune sono carine, ma l’ambiente non mi entusiasma (avevo già sentito dire che il Darling è per turisti), per cui giro i tacchi e procedo per la 18 sauna.
18 Sauna: si entra nell’hotel Golden Dragon e si prende l’ascensore al 6 piano, vengo accolto da un manager in giacca nera che mi mostra quello che sembra un menù e intanto mi fa accomodare in uno spogliatoio con armadietti in ciliegio degni di un club inglese. Mi viene il dubbio di essere finito nel posto sbagliato.
No il posto è quello giusto: mi viene dato un asciugamano e dopo una doccia vengo portato in un salone con piscine di acqua calda e fredda, e saune secca ed umida, e dove numerose ragazze si offrono di fare la doccia con te o di lavarti in vari gradi di dettaglio. All’uscita della sala un altro gruppo di ragazze (bikini rossi anzichè blu) di offre di asciugarti e assisterti ad indossare una vestaglia di seta. A Fa, una vietnamita piccolina (max. 1,50) ma con due bocce (finte) notevoli, che ha prestato particolare attenzione ad asciugarmi i gioielli, lascio 4 Euro di mancia de da quel momento non mi ha più mollato.
Vengo poi fatto entrare in un salone dall’illuminazione bassa con file di poltrone con poggiapiedi , mi sdraio, una assistente mi copre le gambe con un asciugamano caldo e mi offre un drink (gratuito come il cibo servito a richiesta). Mi rilasso, e guardo la TV largescreen.
L’ambiente è assolutamente a 5 stelle (fortuna che non c’è Grillo, haha). Ogni tanto passa qualcuno a offrirti un massaggio, poi, allo scoccare della mezz’ora, LO SHOW: tutti i presenti tornano verso la zona sauna dove cinque ragazze in bikini da un balcone fanno un breve strip e poi, allo schioccar di dita del manager entra una fila di un centinaio di ragazze, thai, viet, mongole, cinesi, russe e di altre etnie, diversamente e scarsamente agghindate. I prezzi variano a seconda del tipo, le russe sono le più care anche se non necessariamente le migliori, da circa 1700 a circa 2200 patacche/ora. Mentre sfilano il manager prende I numeri dati dai clienti per scegliere la ragazza. Orbene, mentre guardavo la cosa, Fa mi si avvicina, mi si para davanti mimando col sedere sodissimo un’inculata, strusciandosi per bene, e poi con le mani mi afferra il pisello e praticamente mi fa una sega lì in mezzo a tutti. Questo per tutti gli show cui ho assistito nel giro di 1 ora e mezza. A questo punto le chiedo se mi fa, insieme ad una collega un “massaggio a quattro mani” e ci infiliamo in una stanzetta per una mezz’oretta di divertimento (doveva essere “da menù” un massaggio normale, ma è finito con un bel "pompino a dos", il tutto per un danno finale all'uscita di circa 800 patacche, incluse bevande e snacks).
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