Tutte le volte che qualcuno apre una discussione dove palesa sentimenti verso una ragazza pay c’è, quasi unanime, una levata di scudi contro la possibilità di provare per la ragazza qualcosa di diverso che attrazione sessuale. Se proprio si tratta di una fidelizzata puoi anche provare dell’affetto per lei ma non bisogna mai pensare mai a nulla di diverso.
Non metto i link ma i 3d a riguardo sono davvero tanti.
Ho già avuto modo di scrivere cosa penso in generale del fatto di innamorarsi di una escort e qualcuno, bontà sua, lo anche riportato nel libero di GF
http://gnoccaforum.com/esco…!!!-al-cuor-non-si-comanda/
Ora se innamorarci di una escort ci dovesse rendere felici perché dobbiamo a tutti i costi razionalizzare, invocare la disonestà di fondo delle ragazze pay, non credere, in nessun caso, ai loro sentimenti? Ovvio che ci possono essere le eccezioni, per quanto rare…
Ma soprattutto il discorso è, a mio parere, diverso.
Mi spiego meglio, a costo di essere lungo, ma essendo un discorso sul quale si torna molto spesso, ritengo possa essere di interesse generale.
Quando andiamo da una pay paghiamo, nella quasi totalità dei casi, una prestazione sessuale e del tempo da trascorrere insieme, in misura variabile a secondo di come siamo noi e di cosa cerchiamo, e di come è fatta la pay e che tipo di servizi offre.
A volte il tempo da trascorrere insieme di tipo “social”, se si va nel campo escort/no prof, diventa la parte più lunga del tempo totale trascorso insieme.
A volte in questo tempo social si sta così bene da farci dimenticare che anche quella porzione di tempo è A PAGAMENTO.
Ma se uno sta così bene da voler replicare spesso quei momenti “social” anche al di la del sesso, se ha abbastanza disponibilità da poterseli permettere, se riesce a parlare chiaro con la ragazza e la ragazza accetta un tipo di rapporto che si estenda fuori dalle lenzuola che problema rimane?
Rimane il problema della reciprocità: il cliente è, più o meno, innamorato, la pay è, nella stragrande maggioranza dei casi, al massimo affezionata se non solo interessata.
Da qui i sacrosanti richiami alla realtà della “maggioranza”.
Ma quando spendiamo dei soldi “extra” siano essi per una bottiglia di vino buono, per un ristorante di alto livello, per un sigaro raro e aromatico, per un cinema o per un viaggio che cosa stiamo facendo se non comprarci un pezzo di “benessere”, cioè una piccola porzione di felicità?
E se la nostra felicità si ottiene con l’illusione di avere un rapporto speciale con una ragazza, perché dobbiamo necessariamente precluderci questa strada? Solo perché la cosa non è reciproca o perché “ci potrebbe fregare”? Si ovvio, chi non lo sa?
Ma quante “no pay” sono sincere al 100% ? e di quante siamo assolutamente sicuri che non ci fregano?
Una sola cosa per concludere questo prolisso intervento: nessuno si può illudere di comprare l’amore di una ragazza. Ma nessuno ci può impedire di comprare il nostro amore…
Non metto i link ma i 3d a riguardo sono davvero tanti.
Ho già avuto modo di scrivere cosa penso in generale del fatto di innamorarsi di una escort e qualcuno, bontà sua, lo anche riportato nel libero di GF
http://gnoccaforum.com/esco…!!!-al-cuor-non-si-comanda/
Ora se innamorarci di una escort ci dovesse rendere felici perché dobbiamo a tutti i costi razionalizzare, invocare la disonestà di fondo delle ragazze pay, non credere, in nessun caso, ai loro sentimenti? Ovvio che ci possono essere le eccezioni, per quanto rare…
Ma soprattutto il discorso è, a mio parere, diverso.
Mi spiego meglio, a costo di essere lungo, ma essendo un discorso sul quale si torna molto spesso, ritengo possa essere di interesse generale.
Quando andiamo da una pay paghiamo, nella quasi totalità dei casi, una prestazione sessuale e del tempo da trascorrere insieme, in misura variabile a secondo di come siamo noi e di cosa cerchiamo, e di come è fatta la pay e che tipo di servizi offre.
A volte il tempo da trascorrere insieme di tipo “social”, se si va nel campo escort/no prof, diventa la parte più lunga del tempo totale trascorso insieme.
A volte in questo tempo social si sta così bene da farci dimenticare che anche quella porzione di tempo è A PAGAMENTO.
Ma se uno sta così bene da voler replicare spesso quei momenti “social” anche al di la del sesso, se ha abbastanza disponibilità da poterseli permettere, se riesce a parlare chiaro con la ragazza e la ragazza accetta un tipo di rapporto che si estenda fuori dalle lenzuola che problema rimane?
Rimane il problema della reciprocità: il cliente è, più o meno, innamorato, la pay è, nella stragrande maggioranza dei casi, al massimo affezionata se non solo interessata.
Da qui i sacrosanti richiami alla realtà della “maggioranza”.
Ma quando spendiamo dei soldi “extra” siano essi per una bottiglia di vino buono, per un ristorante di alto livello, per un sigaro raro e aromatico, per un cinema o per un viaggio che cosa stiamo facendo se non comprarci un pezzo di “benessere”, cioè una piccola porzione di felicità?
E se la nostra felicità si ottiene con l’illusione di avere un rapporto speciale con una ragazza, perché dobbiamo necessariamente precluderci questa strada? Solo perché la cosa non è reciproca o perché “ci potrebbe fregare”? Si ovvio, chi non lo sa?
Ma quante “no pay” sono sincere al 100% ? e di quante siamo assolutamente sicuri che non ci fregano?
Una sola cosa per concludere questo prolisso intervento: nessuno si può illudere di comprare l’amore di una ragazza. Ma nessuno ci può impedire di comprare il nostro amore…