Ciao Dindi... cosa sono tornato a fare? Ecco, te lo scrivo qua sotto... un abbraccio...
L'aria è rovente stanotte... fa un caldo strano... non ho solo il corpo che soffre... ma tutto me stesso... sono asfissiato da tutto questo... esco.. la moto è lì nel garage... luccica, non perchè pulita, ma di vita propria... mi stà aspettando... sa che stanotte sarà mia complice... mentre attraverso la città lentamento comincio a beneficiare dell'aria che sfiora il mio corpo, dando solilievo a tutto me stesso... mi fermo ad un semaforo e riesco a percepire il vociare delle persone che ancora affollano i viali della città, che, con la complicità delle ferie estive, è ancora animata da un discreto numero di persone nonostante l'ora tarda... il clacson dell'auto dietro me mi fa trasalire... il verde è scattato da un secondo, ma "Lei" ha fretta...parto lentamente, tenendo la destra, dandole la possibilità di sorpassarmi... il suo sguardo fisso alla strada lo riesco a vedere bene... la cabrio tedesca che guida e la visuale rialsata della moto me lo permettono... una cascata di capelli mossi e bruni vengono leggermente mossi da una bava di vento... d'istinto la seguo... dall'abitacolo si stacca una scia di profumo che riesco a percepire in modo chiaro...è dolciastro... quasi mi inebria... al semaforo successivo scatta nuovamente il rosso, rallenta e si ferma... non so perchè la affianco... non la guardo, ma la immagino accendersi nervosamente una sigaretta e tirare una profonda boccata... l'odore acre del fumo della sigaretta penetra sotto il casco... la mia immaginazione si è intrecciata con la realtà... rivolgo lo sgurado verso di Lei... lo faccio in modo impercettibile, non voglio che se ne accorga... sposta nervosamente una ciocca di capelli che le copre parzialmente il viso e porta la sigaretta alla bocca carnosa... il colore acceso del rossetto esalta la sua splendida bocca, mettendola in evidenza... è decisamente una bella donna, direi tra i trentacinque e i quaranta... magari di più, ma la realtà che percepisco è quella... ha le mani molto curate, lo smalto riveste le sue unghie alla perfezione, adornando le sue mani armoniose ed affusolate... un decoltè prosperoso è trattenuto a fatica da una leggera cannottierina che ne sottolinea la forma... Come scatta il verde, parte bruscamente facendo stridere brevemente le gomme sull'asfalto ancora arroventato dalla giornata di sole assassino... parto anche io ed accellero fino a raggiungerla ed affiancarla... proseguo accantio a Lei per qualche secondo, la guardo per un'ultima volta, poi accellero con decisione superandola e lasciandola alle mie spalle... dagli specchietti retrovisori vedo i fari a led della sua auto di lusso allontanarsi e farsi sempre più tenui, fino a scomparire del tutto... e scompare anche dalla mia mente il pensiero di questa affascinante donna... entro nella statale, lasciandomi alle spalle la città, il suo vociare, il suo caldo asfissiante... e i miei pensieri... le luci della città, che riesco ancora a vedere, sono ormai delle strisce biancastre che a fatica riescono a disegnare la notte... l'oscurità mi viene incontro prepotente, donandomi un pò di sollievo... il faro della moto la fende con decisione, restituendomi chiara la lingua di asfalto che scorre sotto di me... le strisce bianche ai lati disegnano la strada che si è fatta sinuosa... un susseguirsi di curve mi danno il gusto della guida... non vado troppo veloce, quanto basta per allontanare in fretta la città e la sua pesantezza dalla mia mente... il rumore degli scarichi della moto lacerano il silenzio che ammanta questa notte, ma lei non si lamenta... sa che le sono amico e, sorniona, mi offre una luna piena, particolarmente grande e brillante... a breve incrocerò una nuova città... mi dispiace abbandonare quel buio amico, spesso mio fedele compagno di scorribande notturne... le prime luci della città cominciano ad affacciarsi in lontananza... l'insegna di un ristorante che conosco, con il suo ipnotico lampeggiare, mi annuncia l'entrata in città... l'aria comincia a farsi nuovamente calda, ma i pensieri che avevo ora non ci sono più... la notte me li ha strappati da dosso... mi fermo ad un bar tabacchi... la moto borbotta al minimo ed il calore che proviene dal motore mi suggerisce di lasciarla riposare un attimo... ne approfitto per acquistare un pacchetto di sigarette e mi siedo ad un tavolo a fumarmene una... ordino una bibita, berla da un bel sollievo alla mia gola, arsa dalla sigaretta e dalla calura nuovamente opprimente... dal tavolo dove sono seduto posso vedere la strada... due fari dai riflessi bluastri puntano i miei occhi quasi accecandomi... E' Lei, la misteriosa dama di questa notte... scende dall'auto... tutto quello che avevo immaginato trova riscontro nella realtà... la cannottierina aderente è abbinata ad una vertiginosa minigonna che fascia i suoi fianchi e mette in evidenza due gambe chilometriche rese ancora più lunghe e suadenti da delle scarpe dal tacco altissimo... il suo incedere, nonostante il passo veloce con cui si muove, è flessuoso e suadente... la perfetta abbronzatura che il succinto abbigliamento mostra generosamente non fa altro che aumentare la sensualità che emana questa splendida donna... entra nel bar spedita e si dirige alla cassa... probabilmente anche Lei deve acquistare delle sigarette... poco dopo esce, sembra contrariata... si guarda intorno come se fosse alla ricerca di qualcuno... il suo sguardo non si sofferma su nessuno dei presente che vengono scrutati velocemente... fino a che non si gira verso di me e mi fissa... mentre mi guarda stò sorseggiando la mia bibita e, senza accorgermene, la bevo tutta di un fiato... quasi con avidità... non ho bevuto la mia bibita, ho "bevuto" Lei... il suo volto perde l'espressione nervosa e si rilascia in un sorriso leggero... si avvicina e mi dice "ciao, sono Nataly, la sorella minore di Vanessa... ti ricordi di me?"... dopo un attimo in cui rimango inebetito e meravigliato, un lampo squarcia i miei ricordi... più di venti anni fa, venticinque forse... Vanessa... Nataly... si che le ricordo... le rispondo "certo che mi ricordo, mi ricordo di Vanessa (una mia ex...) e di te (al tempo una pestifera adolescente, che rendeva parecchio difficili i miei "incontri" con la sorella più grande...)... come potrei non ricordarmi... certo, sono passati molti anni... tu piuttosto... allora eri una ragazzina tremenda!"... Lei scoppia in una fragorosa risata e mi dice "si, hai ragione, ero molto gelosa della mia sorellona... e tu la volevi tutta per te.." quando pronuncia queste ultime parole mi sembra di vedere un che di malizioso nel modo in cui le ha pronunciate... senza darmi il tempo di rispondere aggiunge "... si, ero gelosa, ma tu eri molto simpatico e sempre gentile con me... mi è dispiaciuto che vi siate lasciati... mi è dispiaciuto anche perchè non ho più avuto l'opportunità di vederti..."... finta questa frase, abbozza un sorriso dolce e mi carezza leggermente una guancia... quel gesto mi destabilizza non poco... questo incontro, questa donna non più sconosciuta e misteriosa... tutto molto veloce... cerco di darmi un tono e le dico "si, eri tremenda, ma anche molto simpatica... certo pensare che quella ragazzina è ora davanti a me è un pò difficile... sei veramente una donna molto bella, te lo dico con sincerità..." ... in effetti il complimento che le ho fatto è sincero e senza nessun secondo fine... è talmente tanto lo stupore per quell'incontro veramente inconsueto e per i ricordi che mi sono riaffiorati così velocemente... capisce la mia sincerità e replica "grazie per il complimento, riceverlo da te mi fa veramente piacere, perchè so che sei sincero"... inaspettatamente subito dopo arrosisce leggermente, quasi che la sua anima di ragazzina sia riaffiorata all'improvviso... un lieve imbarazzo ci investe entrambi... per interrompere quella sensazione comincio a chiederle qualcosa della sua vita, i suoi studi, il suo lavoro e nel mentre anche io le parlo di me... il clima che si è creato è sereno, anche se un pò surreale... in fin dei conti anche se ci siamo conosciuti nel passato, non abbiamo mai parlato come persone adulte... oggi è la prima volta che lo stiamo facendo... ed è piacevole... la lunga chiacchierata è inframezzata da tante risate, in cui le confesso che avrei voluta strozzarla perchè, spesso e volentieri, mi impediva di incontrarmi "intimamente" con sua sorella e Lei che a sua volta mi confessa che lo faceva apposta... era gelosa della sorella, ma anche di me... e che, segretamente, si era presa una cotta per me... poi, inevitabilmente, cominciamo a parlare delle nostre sfere sentimentali... tema decisamente delicato... mi spiega il motivo del nervosismo e della fretta di questa sera... aveva un appuntamento con il suo ex in questo bar... ma Lui non si è fatto vedere... pensava di essere in ritardo, ma non era così... mi parla di un amore travagliato, nato tanti anni fa, ma ormai logoro... e senza più speranza, visto che Lui non si è fatto ne vedere, ne sentire... scomparso definitivamente... il suo volto si solca di malinconia e la donna, a prima vista un pò chic e altezzosa, acquista un'umanità comune a chiunque soffra per amore... una sofferenza che colpisce indistintamente, senza fare distinzioni tra classi sociali, cultura o altro... la sofferenza ci pone tutti sullo stesso piano... non riesce a trattenere una lacrima, che solca velocemente il suo viso, fino a posarsi sul lato della sua bocca... istintivamente prendo un fazzolettino e la asciugo con delicatezza... e le carezzo con tenerezza il viso... china il capo e mi ringrazia... poi fissandomi negli occhi, mi chiede di raccontare la mia sofferenza... e lo faccio... lo faccio senza inibizioni, senza esitazioni... questa notte ha fatto si che due persone che avevano necessita di non restare sole sono state accontentate... per stemperare la situazione, le faccio i complimenti per la bella auto... se l'è comprata con i suoi guadagni, è un'affermata professionista... anche Lei apprezza la mia moto... le piacerebbe fare un giro e godere anche Lei di quella sensazione che le ho spiegato provo quando la guido... fortunatamente (una volta tanto mi sia concesso di essere fortunato...) ho con me un altro casco... Lei sale dietro di me, aggrappandosi al mio corpo... il suo petto che spinge sulla mia schiena non mi lascia indifferente... e credo che di ciò Lei ne sia cosciente... faccio a ritroso la strada che avevo fatto prima e mi dirigo verso la mia città... l'oscurità, la luna... la notte sono nuovamente miei compagne... Lei si stringe sempre più forte a me, quasi da lasciarmi senza fiato... poco prima di arrivare in città, prendo una deviazione che porta alla spiaggia... Lei non protesta... appena arrivati mi accorgo che questa notte, un pò complice e molto "puttana..." mi ha regalato uno spettacolo decisamente spendido... la luna, grande più che mai e brillante come mille pietre preziose, si specchia nel mare lasciando una lunga scia argentea che le piccole onde fanno riflettere in uno spettacolo iridescente mozzafiato... di meglio non avrebbe potuto fare... Nataly è rapita letteralmente da quello che ha davanti, mi guarda come se pensasse che ciò che vede l'abbia "preparato" io... si avvicina e mi bacia... lo fa in modo adoscenziale, senza che le nostre bocche si aprano... il suo sogno di ragazzina probabilmente era così e così lo ha voluto realizzare... poi, senza parlare, si toglie le scarpe e si dirige verso il mare... la guardo entrare nell'acqua, si ferma quando le arriva alle ginocchia, poi si gira verso di me... non ha bisogno di parlare per invitarmi... in un attimo sono vicino a Lei... e la bacio... questa volta è un bacio vero... lungo... tenero... appassionato... liberatorio... un onda più audace delle altre ci fa perder l'quilibrio cadiamo in acqua... continuiamo a baciarci abbracciati da quell'acqua tiepida... i vestiti lentamente spariscono dai nostri corpi... i nostri corpi si cercano... si trovano... cedono senza nessuna resistenza l'uno all'altro...e si amano...
questa notte ha disegnato l'ennesimo cuore sulla mia anima... domani resterà solo il disegno... le nostre vite sono scritte in altro modo... ma questa notte ha strappato ancora una volta una pagina del mio destino... e di quello di Nataly... e l'ha sostituita con una poesia scritta di suo pugno...
Livius
"I sogni sono il pennello con cui dipingo la mia realtà...". Livius
L'aria è rovente stanotte... fa un caldo strano... non ho solo il corpo che soffre... ma tutto me stesso... sono asfissiato da tutto questo... esco.. la moto è lì nel garage... luccica, non perchè pulita, ma di vita propria... mi stà aspettando... sa che stanotte sarà mia complice... mentre attraverso la città lentamento comincio a beneficiare dell'aria che sfiora il mio corpo, dando solilievo a tutto me stesso... mi fermo ad un semaforo e riesco a percepire il vociare delle persone che ancora affollano i viali della città, che, con la complicità delle ferie estive, è ancora animata da un discreto numero di persone nonostante l'ora tarda... il clacson dell'auto dietro me mi fa trasalire... il verde è scattato da un secondo, ma "Lei" ha fretta...parto lentamente, tenendo la destra, dandole la possibilità di sorpassarmi... il suo sguardo fisso alla strada lo riesco a vedere bene... la cabrio tedesca che guida e la visuale rialsata della moto me lo permettono... una cascata di capelli mossi e bruni vengono leggermente mossi da una bava di vento... d'istinto la seguo... dall'abitacolo si stacca una scia di profumo che riesco a percepire in modo chiaro...è dolciastro... quasi mi inebria... al semaforo successivo scatta nuovamente il rosso, rallenta e si ferma... non so perchè la affianco... non la guardo, ma la immagino accendersi nervosamente una sigaretta e tirare una profonda boccata... l'odore acre del fumo della sigaretta penetra sotto il casco... la mia immaginazione si è intrecciata con la realtà... rivolgo lo sgurado verso di Lei... lo faccio in modo impercettibile, non voglio che se ne accorga... sposta nervosamente una ciocca di capelli che le copre parzialmente il viso e porta la sigaretta alla bocca carnosa... il colore acceso del rossetto esalta la sua splendida bocca, mettendola in evidenza... è decisamente una bella donna, direi tra i trentacinque e i quaranta... magari di più, ma la realtà che percepisco è quella... ha le mani molto curate, lo smalto riveste le sue unghie alla perfezione, adornando le sue mani armoniose ed affusolate... un decoltè prosperoso è trattenuto a fatica da una leggera cannottierina che ne sottolinea la forma... Come scatta il verde, parte bruscamente facendo stridere brevemente le gomme sull'asfalto ancora arroventato dalla giornata di sole assassino... parto anche io ed accellero fino a raggiungerla ed affiancarla... proseguo accantio a Lei per qualche secondo, la guardo per un'ultima volta, poi accellero con decisione superandola e lasciandola alle mie spalle... dagli specchietti retrovisori vedo i fari a led della sua auto di lusso allontanarsi e farsi sempre più tenui, fino a scomparire del tutto... e scompare anche dalla mia mente il pensiero di questa affascinante donna... entro nella statale, lasciandomi alle spalle la città, il suo vociare, il suo caldo asfissiante... e i miei pensieri... le luci della città, che riesco ancora a vedere, sono ormai delle strisce biancastre che a fatica riescono a disegnare la notte... l'oscurità mi viene incontro prepotente, donandomi un pò di sollievo... il faro della moto la fende con decisione, restituendomi chiara la lingua di asfalto che scorre sotto di me... le strisce bianche ai lati disegnano la strada che si è fatta sinuosa... un susseguirsi di curve mi danno il gusto della guida... non vado troppo veloce, quanto basta per allontanare in fretta la città e la sua pesantezza dalla mia mente... il rumore degli scarichi della moto lacerano il silenzio che ammanta questa notte, ma lei non si lamenta... sa che le sono amico e, sorniona, mi offre una luna piena, particolarmente grande e brillante... a breve incrocerò una nuova città... mi dispiace abbandonare quel buio amico, spesso mio fedele compagno di scorribande notturne... le prime luci della città cominciano ad affacciarsi in lontananza... l'insegna di un ristorante che conosco, con il suo ipnotico lampeggiare, mi annuncia l'entrata in città... l'aria comincia a farsi nuovamente calda, ma i pensieri che avevo ora non ci sono più... la notte me li ha strappati da dosso... mi fermo ad un bar tabacchi... la moto borbotta al minimo ed il calore che proviene dal motore mi suggerisce di lasciarla riposare un attimo... ne approfitto per acquistare un pacchetto di sigarette e mi siedo ad un tavolo a fumarmene una... ordino una bibita, berla da un bel sollievo alla mia gola, arsa dalla sigaretta e dalla calura nuovamente opprimente... dal tavolo dove sono seduto posso vedere la strada... due fari dai riflessi bluastri puntano i miei occhi quasi accecandomi... E' Lei, la misteriosa dama di questa notte... scende dall'auto... tutto quello che avevo immaginato trova riscontro nella realtà... la cannottierina aderente è abbinata ad una vertiginosa minigonna che fascia i suoi fianchi e mette in evidenza due gambe chilometriche rese ancora più lunghe e suadenti da delle scarpe dal tacco altissimo... il suo incedere, nonostante il passo veloce con cui si muove, è flessuoso e suadente... la perfetta abbronzatura che il succinto abbigliamento mostra generosamente non fa altro che aumentare la sensualità che emana questa splendida donna... entra nel bar spedita e si dirige alla cassa... probabilmente anche Lei deve acquistare delle sigarette... poco dopo esce, sembra contrariata... si guarda intorno come se fosse alla ricerca di qualcuno... il suo sguardo non si sofferma su nessuno dei presente che vengono scrutati velocemente... fino a che non si gira verso di me e mi fissa... mentre mi guarda stò sorseggiando la mia bibita e, senza accorgermene, la bevo tutta di un fiato... quasi con avidità... non ho bevuto la mia bibita, ho "bevuto" Lei... il suo volto perde l'espressione nervosa e si rilascia in un sorriso leggero... si avvicina e mi dice "ciao, sono Nataly, la sorella minore di Vanessa... ti ricordi di me?"... dopo un attimo in cui rimango inebetito e meravigliato, un lampo squarcia i miei ricordi... più di venti anni fa, venticinque forse... Vanessa... Nataly... si che le ricordo... le rispondo "certo che mi ricordo, mi ricordo di Vanessa (una mia ex...) e di te (al tempo una pestifera adolescente, che rendeva parecchio difficili i miei "incontri" con la sorella più grande...)... come potrei non ricordarmi... certo, sono passati molti anni... tu piuttosto... allora eri una ragazzina tremenda!"... Lei scoppia in una fragorosa risata e mi dice "si, hai ragione, ero molto gelosa della mia sorellona... e tu la volevi tutta per te.." quando pronuncia queste ultime parole mi sembra di vedere un che di malizioso nel modo in cui le ha pronunciate... senza darmi il tempo di rispondere aggiunge "... si, ero gelosa, ma tu eri molto simpatico e sempre gentile con me... mi è dispiaciuto che vi siate lasciati... mi è dispiaciuto anche perchè non ho più avuto l'opportunità di vederti..."... finta questa frase, abbozza un sorriso dolce e mi carezza leggermente una guancia... quel gesto mi destabilizza non poco... questo incontro, questa donna non più sconosciuta e misteriosa... tutto molto veloce... cerco di darmi un tono e le dico "si, eri tremenda, ma anche molto simpatica... certo pensare che quella ragazzina è ora davanti a me è un pò difficile... sei veramente una donna molto bella, te lo dico con sincerità..." ... in effetti il complimento che le ho fatto è sincero e senza nessun secondo fine... è talmente tanto lo stupore per quell'incontro veramente inconsueto e per i ricordi che mi sono riaffiorati così velocemente... capisce la mia sincerità e replica "grazie per il complimento, riceverlo da te mi fa veramente piacere, perchè so che sei sincero"... inaspettatamente subito dopo arrosisce leggermente, quasi che la sua anima di ragazzina sia riaffiorata all'improvviso... un lieve imbarazzo ci investe entrambi... per interrompere quella sensazione comincio a chiederle qualcosa della sua vita, i suoi studi, il suo lavoro e nel mentre anche io le parlo di me... il clima che si è creato è sereno, anche se un pò surreale... in fin dei conti anche se ci siamo conosciuti nel passato, non abbiamo mai parlato come persone adulte... oggi è la prima volta che lo stiamo facendo... ed è piacevole... la lunga chiacchierata è inframezzata da tante risate, in cui le confesso che avrei voluta strozzarla perchè, spesso e volentieri, mi impediva di incontrarmi "intimamente" con sua sorella e Lei che a sua volta mi confessa che lo faceva apposta... era gelosa della sorella, ma anche di me... e che, segretamente, si era presa una cotta per me... poi, inevitabilmente, cominciamo a parlare delle nostre sfere sentimentali... tema decisamente delicato... mi spiega il motivo del nervosismo e della fretta di questa sera... aveva un appuntamento con il suo ex in questo bar... ma Lui non si è fatto vedere... pensava di essere in ritardo, ma non era così... mi parla di un amore travagliato, nato tanti anni fa, ma ormai logoro... e senza più speranza, visto che Lui non si è fatto ne vedere, ne sentire... scomparso definitivamente... il suo volto si solca di malinconia e la donna, a prima vista un pò chic e altezzosa, acquista un'umanità comune a chiunque soffra per amore... una sofferenza che colpisce indistintamente, senza fare distinzioni tra classi sociali, cultura o altro... la sofferenza ci pone tutti sullo stesso piano... non riesce a trattenere una lacrima, che solca velocemente il suo viso, fino a posarsi sul lato della sua bocca... istintivamente prendo un fazzolettino e la asciugo con delicatezza... e le carezzo con tenerezza il viso... china il capo e mi ringrazia... poi fissandomi negli occhi, mi chiede di raccontare la mia sofferenza... e lo faccio... lo faccio senza inibizioni, senza esitazioni... questa notte ha fatto si che due persone che avevano necessita di non restare sole sono state accontentate... per stemperare la situazione, le faccio i complimenti per la bella auto... se l'è comprata con i suoi guadagni, è un'affermata professionista... anche Lei apprezza la mia moto... le piacerebbe fare un giro e godere anche Lei di quella sensazione che le ho spiegato provo quando la guido... fortunatamente (una volta tanto mi sia concesso di essere fortunato...) ho con me un altro casco... Lei sale dietro di me, aggrappandosi al mio corpo... il suo petto che spinge sulla mia schiena non mi lascia indifferente... e credo che di ciò Lei ne sia cosciente... faccio a ritroso la strada che avevo fatto prima e mi dirigo verso la mia città... l'oscurità, la luna... la notte sono nuovamente miei compagne... Lei si stringe sempre più forte a me, quasi da lasciarmi senza fiato... poco prima di arrivare in città, prendo una deviazione che porta alla spiaggia... Lei non protesta... appena arrivati mi accorgo che questa notte, un pò complice e molto "puttana..." mi ha regalato uno spettacolo decisamente spendido... la luna, grande più che mai e brillante come mille pietre preziose, si specchia nel mare lasciando una lunga scia argentea che le piccole onde fanno riflettere in uno spettacolo iridescente mozzafiato... di meglio non avrebbe potuto fare... Nataly è rapita letteralmente da quello che ha davanti, mi guarda come se pensasse che ciò che vede l'abbia "preparato" io... si avvicina e mi bacia... lo fa in modo adoscenziale, senza che le nostre bocche si aprano... il suo sogno di ragazzina probabilmente era così e così lo ha voluto realizzare... poi, senza parlare, si toglie le scarpe e si dirige verso il mare... la guardo entrare nell'acqua, si ferma quando le arriva alle ginocchia, poi si gira verso di me... non ha bisogno di parlare per invitarmi... in un attimo sono vicino a Lei... e la bacio... questa volta è un bacio vero... lungo... tenero... appassionato... liberatorio... un onda più audace delle altre ci fa perder l'quilibrio cadiamo in acqua... continuiamo a baciarci abbracciati da quell'acqua tiepida... i vestiti lentamente spariscono dai nostri corpi... i nostri corpi si cercano... si trovano... cedono senza nessuna resistenza l'uno all'altro...e si amano...
questa notte ha disegnato l'ennesimo cuore sulla mia anima... domani resterà solo il disegno... le nostre vite sono scritte in altro modo... ma questa notte ha strappato ancora una volta una pagina del mio destino... e di quello di Nataly... e l'ha sostituita con una poesia scritta di suo pugno...
Livius
"I sogni sono il pennello con cui dipingo la mia realtà...". Livius
.. è tornato ! 
