Ho accompagnato un mio amico ad un laghetto di pesca sportiva
per mettere in pratica quella che dice essere la sua passione.
Comodamente appoggiato ad una staccionatina di legno
gettava l'amo e in pochi secondi tirava su una trota salmonata
bella e grassa, con le squame luccicanti.
"Senti, ma mi dici che gusto ci trovi a pescare in questo modo?
Io ci capisco poco ma neanche mi verrebbe di chiamarla pesca"
"C'è chi si appassiona alla preparazione:
la scelta del luogo, la selezione e la montatura delle esche appropriate.
C'è chi ama quello che sta nel mezzo:
l'attesa lungo la riva di un torrente, l'aria fresca e l'acqua scrosciante
e mette in conto anche di tornarsene a casa col retino vuoto
e una pizza a portar via per cena.
A me piace soprattutto l'atto finale:
le sensazioni che sa darmi una preda attaccata alla mia canna,
come abbocca all'amo, il modo in cui si divincola e tira.
Che sia qui o in un fiumiciattolo immacolato non ha importanza.
Non devo farmi un viaggio ed evito di stare un giorno in ammollo
tormentato dalle zanzare magari senza che poi abbocchi nulla.
Risparmio tempo e benzina ed evito fastidi e reumatismi".
Ora, io non so se questo mio amico sia un autentico pescatore
ed anzi ho forti dubbi in proposito
ma ha tirato fuori una bella metafora del punter-style-of-life.
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Sono andato da una pay
e le ho pagato il disturbo
di avermi dato udienza
Ho pagato il suo tempo
più della prestazione d'eccellenza
di un professionista affermato
Ho pagato il suo corpo
e i suoi movimenti sul mio
per generare frizione
Ho pagato la mia quota
come ogni buon condomino
per la manutenzione degli spazi comuni
Ho pagato la sua fortuna
di essere nata bella ai miei occhi
e desiderabile
Ho pagato la sua indolenza
anche in quella frazione di esistenza
trascorsa in comune
Ho pagato la sua sventura
di aver bisogno del mio denaro
o forse soltanto la sua pigrizia
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Ho riaccompagnato il mio amico al laghetto di pesca sportiva
e mentre sfogava quella sua passione
tirando in secco grossi pesci che avrebbe pagato un tanto al chilo
me ne stavo appoggiato coi gomiti sulla staccionatina di legno
a guardare come quegli animali s'affollassero attorno al suo amo
schiaffeggiando l'acqua con le code
sentendomi infinitamente più simile a loro che al pescatore.
ROMA QVANTA FVIT IPSA RVINA DOCET
per mettere in pratica quella che dice essere la sua passione.
Comodamente appoggiato ad una staccionatina di legno
gettava l'amo e in pochi secondi tirava su una trota salmonata
bella e grassa, con le squame luccicanti.
"Senti, ma mi dici che gusto ci trovi a pescare in questo modo?
Io ci capisco poco ma neanche mi verrebbe di chiamarla pesca"
"C'è chi si appassiona alla preparazione:
la scelta del luogo, la selezione e la montatura delle esche appropriate.
C'è chi ama quello che sta nel mezzo:
l'attesa lungo la riva di un torrente, l'aria fresca e l'acqua scrosciante
e mette in conto anche di tornarsene a casa col retino vuoto
e una pizza a portar via per cena.
A me piace soprattutto l'atto finale:
le sensazioni che sa darmi una preda attaccata alla mia canna,
come abbocca all'amo, il modo in cui si divincola e tira.
Che sia qui o in un fiumiciattolo immacolato non ha importanza.
Non devo farmi un viaggio ed evito di stare un giorno in ammollo
tormentato dalle zanzare magari senza che poi abbocchi nulla.
Risparmio tempo e benzina ed evito fastidi e reumatismi".
Ora, io non so se questo mio amico sia un autentico pescatore
ed anzi ho forti dubbi in proposito
ma ha tirato fuori una bella metafora del punter-style-of-life.
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Sono andato da una pay
e le ho pagato il disturbo
di avermi dato udienza
Ho pagato il suo tempo
più della prestazione d'eccellenza
di un professionista affermato
Ho pagato il suo corpo
e i suoi movimenti sul mio
per generare frizione
Ho pagato la mia quota
come ogni buon condomino
per la manutenzione degli spazi comuni
Ho pagato la sua fortuna
di essere nata bella ai miei occhi
e desiderabile
Ho pagato la sua indolenza
anche in quella frazione di esistenza
trascorsa in comune
Ho pagato la sua sventura
di aver bisogno del mio denaro
o forse soltanto la sua pigrizia
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Ho riaccompagnato il mio amico al laghetto di pesca sportiva
e mentre sfogava quella sua passione
tirando in secco grossi pesci che avrebbe pagato un tanto al chilo
me ne stavo appoggiato coi gomiti sulla staccionatina di legno
a guardare come quegli animali s'affollassero attorno al suo amo
schiaffeggiando l'acqua con le code
sentendomi infinitamente più simile a loro che al pescatore.
ROMA QVANTA FVIT IPSA RVINA DOCET