Allora, a parte il fatto che il divieto di contrattare e consumare prestazioni sessuali sulla strada è già lesivo della libertà di chi non commetta infrazioni specifiche, quindi che non compia manovre vietate dal codice della strada, si apparti in strade di campagna e luoghi isolati dove non impone proprio a nessuno la visione della sua intimità ecc.
In ogni caso, ribadisco ancora che la nuova legge in Francia riguarda la prostituzione e non la prostituzione su strada. Ripeto che questa è una legge ispirata da un’ideologia femminista, in realtà con uno sfondo sessuofobico, che sviluppa una sorta di nevrosi dell’intangibilità del corpo della donna, e ben poco ha a che vedere con il benpensantismo bigotto e ipocrita di quelli che dicono: si faccia pure ciò che si vuole, purché non si veda.
Questo è il testo integrale della legge
https://www.legifrance.gouv…
Art. 19 (che integra il codice penale!)
“Le fait de solliciter, d'accepter ou d'obtenir des relations de nature sexuelle d'une personne qui se livre à la prostitution, y compris de façon occasionnelle, en échange d'une rémunération, d'une promesse de rémunération, de la fourniture d'un avantage en nature ou de la promesse d'un tel avantage est puni”.
È chiaro cosa significa?
Chi, qua dentro, si sente più pulito degli altri e rassicurato nella propria identità borghese perché non frequenta prostitute di strada, si sforzi di capire che questo testo considera di natura prostitutiva anche il rapporto di natura occasionale mediato dalla promessa di un beneficio in natura! Ma vi rendete conto? Si dovrebbe porre in atto una polizia dei rapporti privati che ispezioni, dico per paradosso ovviamente, il caso di una relazione erotica senza reale trasporto sentimentale propiziata dal dono di un anello! Temo che parte cospicua dei rapporti fra uomini e donne potrebbe cadere sotto l’attenzione dei giudici.
Ora, è evidente che questa è una legge inapplicabile, se avete seguito il dibattito giornalistico avrete letto che le forze dell’ordine ne hanno lamentato l’inattuabilità operativa. Ma bisogna capire che è inapplicabile proprio perché è mera ideologia, una bandiera da sventolare di fronte all’opinione pubblica interna ed europea. Resta il fatto che qualsiasi cosa vorranno farci concretamente, anche in modo del tutto episodico – retate contro i clienti delle prostitute di strade, dei centri massaggi, di qualche “maison” di lusso, accogliere la denuncia interessata di qualche ragazzina che dopo essersi fatta riempire di regali pensa pure di ricattare l’acquirente dei suoi servigi – hanno amplissimo arbitrio.
Quanto alle femministe nostrane, ecco come Dacia Maraini già auspica sul Corriere che anche in Italia si raccolga la proposta integralmente abolizionista, in un orizzonte di assimilazione della disponibilità mercenaria del corpo della donna (non solo su strada, capito?) allo stupro (!).
http://www.corriere.it/opin…