Trecento finanzieri sono stati impegnati in un blitz contro la prostituzione cinese scattato oggi, martedì 24 novembre, a Prato, in particolare nella zona di piazza Mercatale e via Sant'Antonio. L'operazione del Nucleo di polizia tributaria è scattata al termine di un'indagine che ipotizza i reati di prostituzione, favoreggiamento e riciclaggio. Numerose donne cinesi sono state prelevate dai militari.
Circa 300 finanzieri sono stati impegnati in un blitz contro la prostituzione cinese scattato oggi, martedì 24 novembre, a Prato, in particolare nella zona di piazza Mercatale e via Sant'Antonio. L'operazione del Nucleo di polizia tributaria è scattata al termine di un'indagine che ipotizza i reati di prostituzione, favoreggiamento e riciclaggio. Numerose donne cinesi sono state prelevate dai militari.
In tutto sono stati eseguiti 60 decreti di perquisizione locale con 38 persone denunciate e 8 immobili sequestrati. Questi i numeri dell'operazione “Piazza Pulita”. Ad essere coinvolti cittadini pratesi ed extracomunitari ma anche persone residenti nelle provincie di Firenze, Pistoia, Lucca, Arezzo, Livorno, Pisa nonché persone residenti in località fuori della Toscana, come Milano, Monza, Bergamo, Rovigo, La Spezia, Roma e Palermo. Tutti sono stati denunciati per i reati di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. Fra loro anche il titolare di un money transfer segnalato per il reato di riciclaggio, dopo aver consentito ad alcune prostitute di trasferire somme di denaro all’estero oltre i limiti previsti tramite documenti di identità fasulle.
Il blitz di oggi è scattato a conclusione di una attività di indagine avviata nel marzo 2015, su delega dei pm Antonio Sangermano e Laura Canovai, dietro coordinamento del procuratore capo Giuseppe Nicolosi. In questi mesi i finanzieri di Prato hanno svolto innumervoli attività di osservazione, controlli, intercettazioni telefoniche. Sono stati anche ascoltati i clienti delle prostitute.
Le otto abitazioni sequestrate si trovano tutte nei pressi di piazza Mercatale. All’interno delle case, nella piena consapevolezza dei proprietari, avvenivano gli incontri fra clienti e prostitute. L’importante operazione prosegue ora tramite accertamenti di polizia giudiziaria ma anche di polizia tributaria per valutare la possibile contestazione dei proventi derivanti dall’illecita ma consistente attività.
Circa 300 finanzieri sono stati impegnati in un blitz contro la prostituzione cinese scattato oggi, martedì 24 novembre, a Prato, in particolare nella zona di piazza Mercatale e via Sant'Antonio. L'operazione del Nucleo di polizia tributaria è scattata al termine di un'indagine che ipotizza i reati di prostituzione, favoreggiamento e riciclaggio. Numerose donne cinesi sono state prelevate dai militari.
In tutto sono stati eseguiti 60 decreti di perquisizione locale con 38 persone denunciate e 8 immobili sequestrati. Questi i numeri dell'operazione “Piazza Pulita”. Ad essere coinvolti cittadini pratesi ed extracomunitari ma anche persone residenti nelle provincie di Firenze, Pistoia, Lucca, Arezzo, Livorno, Pisa nonché persone residenti in località fuori della Toscana, come Milano, Monza, Bergamo, Rovigo, La Spezia, Roma e Palermo. Tutti sono stati denunciati per i reati di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. Fra loro anche il titolare di un money transfer segnalato per il reato di riciclaggio, dopo aver consentito ad alcune prostitute di trasferire somme di denaro all’estero oltre i limiti previsti tramite documenti di identità fasulle.
Il blitz di oggi è scattato a conclusione di una attività di indagine avviata nel marzo 2015, su delega dei pm Antonio Sangermano e Laura Canovai, dietro coordinamento del procuratore capo Giuseppe Nicolosi. In questi mesi i finanzieri di Prato hanno svolto innumervoli attività di osservazione, controlli, intercettazioni telefoniche. Sono stati anche ascoltati i clienti delle prostitute.
Le otto abitazioni sequestrate si trovano tutte nei pressi di piazza Mercatale. All’interno delle case, nella piena consapevolezza dei proprietari, avvenivano gli incontri fra clienti e prostitute. L’importante operazione prosegue ora tramite accertamenti di polizia giudiziaria ma anche di polizia tributaria per valutare la possibile contestazione dei proventi derivanti dall’illecita ma consistente attività.