sniper63
Account eliminato
Bittersweet
Non si può certo dire che per Max quello fosse il periodo migliore della sua vita. La lontananza, o meglio l'assenza di Annabelle, cominciava a farsi sentire. Sarebbe ritornata ? O sarebbe semplicemente scomparsa ?
Quest'ultima era una eventualità concreta; l'aveva messa in conto e sentiva su di sé la solitudine del mondo. Incapace di cancellare quei pensieri, Max desiderava comunque una alternativa. Un paio di tentativi non avevano sortito l'effetto sperato. Anzi, si erano dimostrati fallimenti totali … tempo perso e senso di frustrazione in aumento.
Ora si trovava in macchina con Sweety, una biondina che in quel preciso momento stava assai peggio di lui: piena crisi esistenziale e tanta voglia di sfogarsi. “Odio la vita che sto facendo, una ragazza non dovrebbe fare quello che faccio io, la puttana.” Il senso di sconforto lo fece sentire a disagio. Le chiese quanti anni avesse, anche se pensava di conoscere già la risposta. “Ho venticinque anni e non ho il coraggio di cambiare, non ho le palle.” “Certo che hai le palle” replicò Max “per fare il tuo lavoro ci vogliono, e belle grosse. Altrimenti non avresti neppure cominciato.” Ripensò alla propria vita. A venticinque anni aveva finito gli studi universitari e vedeva un futuro positivo davanti a sé … per un momento riuscì a sentirsi in colpa anche per questo. “Portami a bere qualcosa e facciamo un giro” continuò Sweety “ho già chiamato un taxi per tornare a casa e non voglio vedere nessun altro. Mi prenderò qualche giorno di pausa per rimettere insieme i pezzi e per farmi passare questa depressione.” Ok - fine dei giochi. A quel punto Max aveva perso ogni ispirazione, e sinceramente non l'avrebbe toccata nemmeno con un dito. Al pensiero di quanti stupri inconsapevoli si consumassero quotidianamente provò un senso di nausea, ma ritrovò una certa lucidità mentale per proseguire la conversazione.
Lei toccò molti argomenti, sfogandosi, lui la lasciò fare. In modo inaspettato concluse il discorso parlando della propria sessualità “Il piacere che provo è minimo, non riesco a rilassarmi e poi sono clitoridea, mentre qui tutti pensano solo a scopare.” Passarono un paio di settimane, forse tre, e un giorno Max incrociò Sweety che inaspettatamente lo salutò con un sorriso e un gesto della mano. Max ricambiò il saluto, ma non poteva fermarsi e ritardare il meeting aziendale. Sulla strada del ritorno si fermò. Sweety salì in auto e gli chiese di ascoltare della buona musica &ldquo
i quella che mi piacerebbe ballare” precisò. Sweety sembrò non gradire molto il pezzo di apertura, un recente EP della etichetta Anjunabeats che sfumava in una famosa cover dei Late Night Alumni. “Hai qualcosa di più tosto, con più ritmo ? Oggi sono davvero su di giri, la depressione è passata e vorrei solo divertirmi.” “Se ti vuoi divertire ti posso accontentare.” rispose Max posizionando il CD su un altro brano. Alle prime note del remix progressive il viso di Sweety si aprì in un sorriso e le dita corsero veloci ad aumentare il volume della musica. “Non dirmi che sei anche DJ.” “Ci mancherebbe … è solo un hobby, ma ogni tanto salta fuori qualcosa di buono.” “Questa sì che è fantastica, mi piace … ma dove stai andando ?” Max stava procedendo lungo la statale perché un piano ben preciso stava governando la sua mente. Sì, diamo a questa ragazzina quel che desidera. Svoltò in fondo alla strada e percorse ancora mezzo chilometro, arrestando l'auto vicino a un distributore di presidi farmaceutici. Non disse nulla a Sweety, scese e si avvicinò controllando con una rapida occhiata gli articoli esposti. Introdusse due banconote da dieci nel distributore digitando il codice prodotto e in breve tornò in auto, mostrando a Sweety una confezione viola che conteneva un piccolo stimolatore del medesimo colore, a forma di goccia allungata. Alla vista del sex toy l'espressione della ragazza mutò da interrogativa a quasi delusa “Sei sicuro che questo cosino funzioni … è piccolo … me lo fai vedere bene ?” Max rispose seccato “Non ora Sweety. Avrai tutto il tempo per vedere se funziona. Goditi la canzone.”
Accidenti, queste pensano di sapere tutto ma in realtà non sanno un cazzo; non sempre bigger is better.
Rimuginava questi pensieri mentre tornava indietro coprendo rapido la distanza che li separava da un ottimo motel. Prese una camera che si rivelò conforme alle sue aspettative: spaziosa e pulita. Sweety accese subito il televisore LCD, prese il telecomando e si sintonizzò sul circuito di film a luci rosse. Poi iniziò a spogliarsi; seno piccolo e capezzoli scuri e reattivi, sedere sodo, ben tornito, forse la parte migliore del suo corpo. Max la osservava stando seduto sul letto, e continuava a non capire come mai i film a luci rosse dei motel fossero i peggiori in assoluto: attori mediocri, situazioni banali, trame inesistenti. Quello in onda sembrava una pellicola vintage inizio anni ottanta: inguardabile. La scena a tre (due donne e un uomo) aveva lo stesso piglio erotico di una trasmissione del tipo “Giorgione Orto e Cucina”. Avrebbe spento con piacere il televisore, ma non voleva sembrare scortese. “Non dirmi che ti ecciti con questa roba.” “Mmm … così così, mi piace vedere due donne che fanno sesso tra loro.” “Beh, non siamo qui per questo.” concluse Max aprendo l'involucro in plastica del piccolo sex toy e porgendolo a Sweety. La ragazza lo guardò, sempre più perplessa. “Il pulsante sul cappuccio – premilo.” Sweety prese l'oggetto tra il pollice e l'indice, dopo averlo acceso, per valutare il grado di vibrazioni, che trovò inaspettatamente intense. Si misero sul letto; Max fece scorrere le sue mani sul corpo della donna, accarezzandola a lungo, mentre lei iniziava a masturbarsi. Dopo alcuni minuti Sweety si lamentò di non riuscire a concludere, nonostante fosse molto eccitata. Aggiunse che si sentiva nervosa e tesa; al che Max la invitò a rilassarsi e a diminuire l'intensità dei gesti – senza smettere. La tecnica di rilassamento cominciava a sortire il suo effetto, così Max cercò un hot spot che potesse stimolare Sweety fino al punto di non ritorno. Lo trovò all'ingresso della vagina, sulla parte inferiore vicino al perineo; inserì delicatamente il dito e lo abbassò con una pressione costante e prolungata. Si concentrò sul seno e sui capezzoli, mentre lei non smetteva di masturbarsi. Di lì a poco l'orgasmo di Sweety esplose incontrollato; lei gridò al mondo il proprio piacere e Max si stupì della voce intensa e potente che ne seguì. Incredibile, fu il suo primo pensiero, questo usignolo canta con voce da soprano !
Questo era solo l'inizio; dopo qualche minuto di pausa Sweety chiese a Max come volesse continuare “Vienimi sopra e scopami.” rispose lui. Durante il rapporto prese lo stimolatore e lo collocò in modo che quando la donna si abbassava per farsi penetrare andasse a contatto con la clitoride. L'effetto era piacevole; Sweety afferrò il braccio alzato di Max, incrociando le proprie dita con le sue e spostando su quel provvidenziale appoggio il peso del corpo, per evitare di cadere in avanti. In breve raggiunse l'orgasmo per la seconda volta; gridò ancora, ma l'intensità sembrava minore. O era semplicemente venuto meno l'effetto sorpresa. Si meritavano un altro momento di pausa, mentre la ragazza faceva zapping tra i tre o quattro canali a tripla “X” puntando nervosamente il telecomando. Uno peggio dell'altro: una scelta davvero difficile assegnare l'award giornaliero per il peggiore film a luci rosse. “Non ho voglia di smettere.” annunciò trionfale Sweety ... e anche il terzo round filò liscio; conclusero a poca distanza l'uno dall'altra.
Max era sicuro che da quel momento la ragazza avrebbe considerato il piccolo sex toy con rispetto reverenziale, ma scelse di non dire nulla e di farsi una doccia calda e profumata. Al ritorno vide Sweety che stava indugiando nel rivestirsi. Max si mise seduto sul bordo del letto, la prese per le spalle e la fece accomodare sulle sue ginocchia. Mentre le accarezzava il viso e i capelli sondò il terreno “Ora puoi dirmi se funziona, se ti è piaciuto puoi tenerlo, è tuo.” “Non so cosa mi è preso ma è stata una esperienza incredibile; questo coso farebbe venire anche una morta.” concluse Sweety mentre si alzava e riponeva nella borsetta il piccolo oggetto. Un bottino di guerra conquistato sul campo – pensò Max mentre finiva di rivestirsi.
In auto, mentre la riaccompagnava, decise di ascoltare un po' di musica. Premendo due tasti passò dalla libreria musicale a una radio - che in quel momento trasmetteva un noto brano dei Dire Straits: Every victory has a taste that's bittersweet , And it's your face I'm looking for ... on every street. Davvero una pessima idea, perché l'unico volto che la sua mente cercava era quello di Annabelle. Si salutarono: mentre Sweety scendeva dall'auto Max sentì di non riuscire a godere appieno di quei momenti. La cercò nello specchietto retrovisore, ma riuscì a vedere solo il volto serio e severo di un professore che aveva appena impartito una lezione a un'allieva un po' troppo presuntuosa.